Tutto è iniziato all'alba con le strade trasformate in un teatro di guerriglia urbana
di Giangiacomo MazzucchelliIdranti, lacrimogeni, petardi, scontri. Le strade di Torino si sono trasformate in un teatro di guerriglia urbana. Il primo bilancio parla di 10 agenti contusi; non si hanno notizie di feriti tra i manifestanti. Gli scontri sono iniziati nel tardo pomeriggio, dopo che in mattinata le forze dell'ordine avevano sgomberato il centro sociale Askatasuna, da più di un decennio fulcro delle attività antagoniste del capoluogo piemontese, dalle proteste contro la Tav fino ai più recenti assalti alla Leonardo e alla redazione del quotidiano La Stampa legate alle manifestazioni Pro Pal. Una lunga giornata, iniziata poco dopo l'alba, quando le forze dell'ordine hanno proceduto a una serie di perquisizioni all'interno di Askatasuna, in corso Regina Margherita, una delle principali arterie della città, e nelle abitazioni di alcuni dei suoi leader. Dopo qualche ora è arrivato l'ordine di sgomberare l'edificio.
Nel pomeriggio è arrivata la risposta degli antagonisti. Il corteo è partito verso le sei, in un quartiere presidiato dalle forze dell'ordine. Gran parte della città è rimasta bloccata. I manifestanti si sono diretti verso il centro sociale cercando di rientrare nella struttura. Una troupe di operatori televisivi è stata colpita con un getto di vernice spray in faccia. Intanto gli scontri si intensificavano. Solo in tarda serata sono iniziate delle trattative: i manifestanti hanno richiesto di potersi riavvicinare alla sede, oramai inaccessibile e blindata dalla polizia, in cambio di un ritiro del corteo. Gli avvenimenti hanno avuto anche un risvolto politico: il ministro Piantedosi ha parlato di segnale da parte dello stato, le forze di maggioranza hanno espresso soddisfazione per lo sgombero, mentre dall'opposizione si è richiesto un analogo trattamento per lo stabile romano occupato da anni dagli estremisti di destra di Casapound.