La rete idrica, che risale ai primi anni '60, sembra non reggere più
di Gaia PadovanA Ridracoli, frazione del piccolo centro di Bagno di Romagna, sorge un invaso che distribuisce acqua a metà della Romagna. Da qualche giorno, Giovanni Mantini, gestisce un ristorante, ha fatto scattare la segnalazione, l'ennesima, al gestore idrico perché l'acqua è finita. Sono rimaste a secco anche quasi tutte le abitazioni e strutture ricettive. Giovanni ha iniziato a usare le cisterne di scorta, ma durante il ponte di festa le riserve si sono velocemente prosciugate.
Una situazione di disagio surreale. Il paese infatti è per tutti la grande riserva d'acqua, dove sorge l'imponente diga da cui partono approvvigionamenti per le province di Forlì e Cesena, Ravenna e anche Bologna. Tutti i centri ad eccezione di Ridracoli, che il 1 maggio è rimasto senza acqua. Un calvario per famiglie e attività commerciali e ricettive, una lotta per ricevere l'acqua che va avanti, sostengono, da tempo. La rete idrica, che risale ai primi anni '60, sembra non reggere più.