LA STRETTA

Rafforzate le zone rosse a Milano dopo le violenze pro-Pal

Il prefetto del capoluogo lombardo allarga il perimetro delle aree "speciali" e ne proroga le"disposizioni fino al 30 marzo

di Alessandro Tallarida
25 Set 2025 - 21:22
01:34 

In cinque erano stati fermati per le violenze al corteo pro-Pal a Milano, ma dopo gli interrogatori di garanzia non c'è n'è uno che sia ancora in carcere. I giudici hanno ritenuto che non fosse necessario. E così tutti fuori: un paio se la sono cavata con l'obbligo di firma e i due minorenni dal Beccaria sono finiti ai domiciliari. Persino il 36enne che il pm aveva definito un soggetto dallo "spiccato profilo criminale", motivo per il quale aveva richiesto la sua detenzione in carcere, è stato rimesso in libertà. Nonostante ciò la Digos continua nelle indagini: a breve presenterà una nuova informativa con una cinquantina di nomi di manifestanti che hanno partecipato all'assalto della stazione Centrale di Milano. Sono anarchici, antagonisti e militanti dei centri sociali. A loro gli agenti sono arrivati analizzando i video delle centinaia di telecamere di sorveglianza della zona. Poi sarà la volta dei violenti che hanno partecipato alla seconda parte degli scontri. In prevalenza ragazzini, maranza, italiani di seconda o terza generazione, molti dei quali hanno agito a volto scoperto. Si procederà confrontando i video di precedenti manifestazioni con quelli di lunedì in cerca di riscontri. Ma si lavora anche per il futuro, per prevenire e limitare situazioni del genere: il prefetto di Milano ha infatti non solo prorogato fino al prossimo 30 marzo, quindi anche dopo le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, le zone rosse in città (aree in cui le forze dell'ordine hanno la possibilità di allontanare immediatamente persone considerate pericolose), ma il loro perimetro è stato ulteriormente allargato.

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