Gli ermellini chiamano in causa la Corte di giustizia dell'Unione europea per stabilire se trasferimenti e trattenimenti siano compatibili con il diritto comunitario
di Fabio NuccioDubbi della Cassazione sui centri per migranti in Albania: gli ermellini chiamano in causa la Corte di giustizia dell'Unione europea per stabilire se trasferimenti e trattenimenti siano compatibili con il diritto comunitario. I giudici tornano dunque sui propri passi rispetto alla decisione dell'8 maggio con la quale avevano equiparato il Cpr di Gjader a quelli che si trovano sul territorio italiano. Due le questioni pregiudiziali sollevate, che nascono dai ricorsi del Viminale contro altrettante mancate convalide del trattenimento decise dalla Corte d'appello di Roma: quello di un migrante in situazione di irregolarità amministrativa e quello di un richiedente asilo che ha fatto domanda di protezione internazionale nel Cpr in Albania. Per la prima questione il dubbio è che il trasferimento dall'Italia all'Albania contrasti con la direttiva rimpatri. In particolare, la Cassazione chiede alla Corte di Giustizia dell'Ue se il trasferimento in Albania possa andare contro gli orientamenti al rimpatrio forzato, come previsti dall'articolo 3 della Direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.