Nessun patto corruttivo

Inchiesta urbanistica,"annullati i domiciliari a Catella: le motivazioni dei giudici

Il tribunale del riesame motiva la scarcerazione:"non emergono "i gravi indizi di colpevolezza"

di Roberto Lamura
27 Set 2025 - 12:49
01:26 

In capo a Manfredi Catella non emergono "i gravi indizi di colpevolezza". E i corposi atti della maxi - inchiesta sull'urbanistica milanese "non hanno dimostrato" l'esistenza di un patto corruttivo tra il Ceo di Coima e l'architetto e componente della Commissione paesaggio, Alessandro Scandurra. Lo spiegano i giudici del Riesame nelle motivazioni, depositate ieri, della decisione con cui hanno revocato i domiciliari inflitti all'immobiliarista dal gip Mattia Fiorentini. Motivazioni molto critiche nei confronti delle argomentazioni della Procura, così come lo erano state quelle - speculari - su Scandurra. Nessun patto corruttivo e non emergono gravi indizi di colpevolezza. Così il tribunale del riesame motiva la scarcerazione di Manfredi Catella coinvolto nell'inchiesta sull'urbanistica di Milano. Per i giudici non ci sono elementi che accertino il reato di corruzione a carico dell'amministratore delegato dell'impresa di costruzione Coima. A disporne l'arresto era stato il giudice per le indagini preliminari, che ipotizzava un "patto criminoso" con l'ex commissario paesaggistico Alessandro Scandurra. Nelle motivazioni dei giudici del riesame è sottolineato che non emergono contatti diretti tra Catella e Scandurra, né conversazioni che facciano pensare a un accordo criminoso per dimostrare il reato di corruzione propria. 

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