L'incontro dopo il terremoto giudiziario che ha travolto l'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti
di Beatrice BortolinLa famiglia Sempio fa quadrato. Si sono riuniti tutti, a casa delle zie a Garlasco, subito dopo il terremoto giudiziario che ha travolto l'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia con l'accusa di aver ricevuto una somma indebita di denaro per favorire proprio Andrea nel caso della morte di Chiara Poggi.
Le indagini condotte nel 2017 da Venditti - ora sotto la lente di ingrandimento - portarono ad archiviare la posizione dell'amico del fratello di Chiara per "la completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie". Per contro Andrea e il padre Giuseppe, proprio nello stesso periodo di quelle indagini, si facevano girare assegni per 43mila euro dai parenti per poi prelevarli in contanti e consegnarli - come trascritto in un'intercettazione - "a quei signori lì".
Oltre al bigliettino scritto da Giuseppe Sempio - "Venditti Gip Archivia per 20/30 euro"- la Procura di Brescia potrebbe avere altri elementi contro l'ex pm. La decisione di sentire come persone informate sui fatti e non come indagati - quindi senza avvocati e senza la facoltà di non rispondere - i due carabinieri che 8 anni fa interrogarono Sempio potrebbe essere una strategia, nell'attesa che la guardia di finanza completi alcune verifiche. Venditti deve essere ancora ascoltato.
I Sempio, oltre a occuparsi della corruzione dell'ex magistrato, devono fare i conti con il Dna di Andrea, che sarà comparato con quello trovato sotto le unghie di Chiara. Il campione, alla base della riapertura del caso, in passato era stato ritenuto non attendibile. L'unica certezza, finora, è che non corrisponde ad Alberto Stasi.