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Conti in rosso in Vaticano: il prossimo Papa dovrà risanare le finanze

Deficit milionari, calo delle donazioni e nodo pensioni: una spending review è già partita, ma serve un intervento strutturale urgente

di Alessandro Tallarida
01 Mag 2025 - 22:02
01:32 

Rosso come i cardinali, ma anche come i conti del Vaticano. Risanare le finanze della Santa Sede sarà inevitabilmente una delle priorità del prossimo Papa. Se n’è parlato anche nelle congregazioni generali di questi giorni. L’urgenza è dettata dai numeri: dal Covid in poi i bilanci sono costantemente in negativo. Meno 78 milioni di euro nel 2022, meno 83 l’anno dopo, e ancora circa meno 70 nel 2024.

Una situazione che preoccupa e sulla quale è intervenuto più volte anche Papa Francesco. Durante la pandemia aveva chiesto ai cardinali un sacrificio economico, tagliando le loro indennità di circa 500 euro al mese. Poi, lo scorso autunno, un ulteriore taglio di altri 100 euro per contribuire alla riduzione del deficit.

La Santa Sede si regge economicamente su donazioni, attività culturali e finanziarie. Nessuna entrata fiscale. Ma anche la generosità dei fedeli, negli ultimi anni, è calata sensibilmente. Lo dimostra il bilancio dell’Obolo di San Pietro: 52 milioni di euro in entrata, 103 in uscita.

L’unica eccezione resta l’Apsa, la banca centrale del Vaticano, che chiude in attivo. Ma resta il nodo pensioni. Papa Francesco, in una lettera ai cardinali, ha scritto che servono “provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili”.

Un cardinale, in questi giorni, ha dichiarato che il deficit sarà un problema molto grave per il prossimo Papa. E ha aggiunto: “Servirebbe un miracolo”. In attesa del miracolo, la Santa Sede ha avviato una spending review per cercare di ridare ossigeno ai conti vaticani.

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