Grazie allo studio dell'Osservatorio Vesuviano è stato possibile risalire all'origine di questi terremoti e individuare il sistema di faglie sotterraneo
di Dario Vito“Adesso abbiamo un sistema che è in fase di test e che gira costantemente all'Osservatorio Vesuviano e ci fornisce un catalogo non rivisto con tutti i terremoti avvenuti durante la giornata”. Spiega Anna Tramelli, ricercatrice INGV. È uno studio curato dall’Osservatorio Vesuviano, in collaborazione con il dipartimento di Geofisica di Stanford e l’Università Federico II di Napoli, a riscrivere le attività della Caldera dei Campi Flegrei. In totale sono più di 50mila le scosse registrate dal 2022 al 2025. Grazie alla ricerca è stato possibile non solo risalire all’origine di questi terremoti, che nella quasi totalità è di matrice tettonica, ma anche individuare il sistema di faglie sotterraneo. Da qui la possibilità, in futuro, di ottenere stime più precise sul rischio sismico. Il tutto grazie al contributo dell’intelligenza artificiale, istruita dal team di ricercatori.