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Maltempo, Acquaroli a Tgcom24: "Da soli non ce la facciamo"

"Strade e infrastrutture interrotte o inagibili, completamente divelte dalla furia del maltempo, numerosi e importanti frane e smottamenti, esondazione di fiumi fossi e torrenti, rotture di argini fluviali, allagamenti diffusi che hanno interessato anche case e"attività produttive e commerciali, le risorse dei Comuni e della Regione non bastano". Spiega così a Tgcom24 il presidente della Regione"Marche Francesco Acquaroli la richiesta dello stato di emergenza.

 
Le Marche, che già a settembre hanno subito la tragedia dell'alluvione, chiedono, dunque, il riconoscimento dello stato di emergenza per i danni provocati dall'ondata di maltempo che, in contemporanea con l'Emilia Romagna, si è abbattuta prima sulle province centro-settentrionali (colpendo in particolare Senigallia e Pesaro), per poi spostarsi su quelle centro-meridionali (Macerata, Fermo, Ascoli Piceno). Così il presidente Francesco Acquaroli ha scritto al ministro Musumeci e al capo della Protezione civile Curcio, ricordando i danni ingenti provocati dai nubifragi.
 
Le immagini dell'Emilia-Romagna richiamano alla mente quelle dell'alluvione nel Senigalliese e nel Pesarese del 15 settembre 2022, peggiore di quanto sta avvenendo in questi giorni nelle Marche. Che non è un caso isolato: da settembre in poi "abbiamo avuto tanto alert sul maltempo", ha precisato Acquaroli.
 
"Per fortuna oggi non contiamo vittime, ma i danni a infrastrutture e strade sono ingenti - ha aggiunto Acquaroli a Tgcom24, - ammontano a svariati milioni di euro. Insostenibili per i piccoli Comuni coinvolti e per la Regione stessa. Ma bisogna restituire fruibilità dei servizi a tutti, in particolare, alle piccole comunità che restano isolate per la viabilità compromessa".
 
"In un territorio fragile come il nostro, con colline che degradano al mare e valli strette, tenendo presente il cambiamento climatico in corso, servono risorse per la messa in sicurezza e un approccio differente per la manutenzione dell'alveo dei fiumi. Ma non basta, bisogna lavorare nella cultura della pulizia rurale", aggiunge e concludendo rilancia l'idea di un commissario per questo tipo di emergenza, per velocizzare le procedure: "Oltre alle risorse servono soluzioni". 
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