Impagnatiello, lʼesperto: "Ecco perché il gip ha escluso crudeltà e premeditazione"
Nella conferma del fermo in carcere per Alessandro Impagnatiello, ha fatto discutere lʼesclusione delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Tuttavia, il giudice penale Valerio De Gioia spiega: "Il provvedimento è in linea con le indicazioni della giurisprudenza". Ecco le precisazioni del magistrato sul caso.
Perché il gip ha escluso l'aggravante della premeditazione?
"Per la premeditazione occorre qualcosa in più: cioè occorreva
un apprezzabile intervallo di tempo
dal momento in cui c'è stata la decisione di porre fine alla vita di questa giovane ragazza e al momento in cui poi viene eseguita questa azione criminosa. In questo caso pare che, invece, questa decisione sia nata nella stessa giornata in cui poi il delitto si è consumato".Perché il gip ha escluso l'aggravante della crudeltà?
"Per esserci la crudeltà ci deve essere
una finalità ulteriore
cioè quelladi infliggere una sofferenza aggiuntiva alla vittima
e non semplicemente di togliere la vita a questa persona".Ma, in ipotesi, se dovesse essere accertata la responsabilità di Impagnatiello la pena sarà quella dell'ergastolo?
"Anche alla luce delle modifiche importanti apportate dal 'Codice rosso', essendo legati da una relazione affettiva l'autore del reato e la vittima questo porta al configurarsi di una circostanza aggravante che difficilmente può cadere e in questo caso la conseguenza potrebbe essere che verrà inflitta la pena massima dell'ergastolo".
In tal caso, potrà accedere al rito abbreviato?
"Per effetto di un'altra riforma legislativa, in relazione ai reati per i quali è previsto l'ergastolo non si può più accedere al rito abbreviato e così ottenere quella riduzione di pena prevista dal rito".
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