Disastro Concordia

Concordia, riprese ricerche dei dispersiA.d. Costa: "Incidente poteva non avvenire"

L'a.d. di Costa Crociere in audizione al Senato: "Impensabile la presenza di clandestini a bordo"

25 Gen 2012 - 20:46
 © LaPresse

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Dopo una sospensione delle operazioni di ricerca dei dispersi, rese proibitive dalle condizioni del mare e del vento, i sommozzatori della Marina Militare sono tornati nel relitto della Costa Concordia, davanti all'isola del Giglio. Hanno fatto esplodere una micro carica per aumentare il varco sul ponte 3 e poter esplorare i locali sommersi. Il bilancio dell'incidente è di 16 vittime e 22 dispersi. Di 16 vittime ne sono state identificate 13.

Identificati tre tedeschi
Sono stati identificati i corpi di tre dei sei cadaveri che erano ancora senza nome dopo essere stati recuperati dalla Costa Concordia. Si tratta, secondo quanto comunica la prefettura, di Egon Hoer, Josef Werp e Horst Galle. I nomi erano nella lista dei dispersi pubblicata dalla stessa prefettura di Grosseto.

Foschi: "Incidente poteva non avvenire"
Il 13 gennaio al largo dell'isola del Giglio è avvenuto un "tragico incidente che non doveva avvenire e poteva non avvenire". Lo dice il presidente e amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi nel corso di un'audizione al Senato. Foschi ha anche sottolineato che dalle informazioni ricevute dal comandante Schettino e dal suo tono, il direttore delle operazioni marittime Ferrarini "non aveva compreso che vi fosse una situazione così di emergenza".

Foschi: "Mai autorizzato inchino"
Il cosiddetto "inchino" della Costa Concordia "non era stato autorizzato" dalla compagnia, e il comandante Schettino "decise autonomamente" il passaggio ravvicinato di fronte alle coste dell'Isola del Giglio. Lo dice l'ad di Costa Crociere. Foschi ha aggiunto che "avvicinarsi a terra non è una pratica vietata dalle leggi, è una pratica non rischiosa se si seguono i protocolli. Ma di certo - ha aggiunto - non si fa navigando alla velocità di 16 nodi in quelle condizioni".

Foschi:
 "La scatola nera non era rotta"
La scatola nera della Costa Concordia "non era rotta" la sera del naufragio di fronte all'Isola del Giglio anche se erano stati segnalati "degli inconvenienti" ha detto Foschi. "La scatola nera non era rotta come hanno scritto alcuni giornali - ha spiegato l'a.d. di Costa Crociere - c'era un piccolo inconveniente il 10 sera che l'11 mattina è stato segnalato dai nostri tecnici alla casa produttrice. Ma lo stato della scatola nera - ha aggiunto - non ha inficiato la registrazione dei dati". Foschi ha ricordato che la scatola è "stata sequestrata dalla magistratura, la compagnia non ha accesso alla scatola".

Foschi: "Impensabile presenza di clandestini a bordo"
"È impensabile che una compagnia come Costa crociere, con il suo patrimonio di esperienze, si possa permettere di avere a bordo di una sua nave dei clandestini" ha detto Foschi, smentendo l'ipotesi rilanciata dal commissario straordinario Franco Gabrielli, circa la possibilità che a bordo della Concordia ci possano essere stati passeggeri non registrati.  E' "ignobile", ha aggiunto Foschi, l'aver ipotizzato che vi fossero dei lavoratori in nero. "Siamo l'unica azienda al mondo che volontariamente si è sottoposta alla certificazione di responsabilità sociale". 

Gabrielli: "Lettera di diffida per Costa Crociera"
"Il piano che avevo richiesto a Costa per quanto riguarda i rifiuti interni della nave non è ancora arrivato. Quindi sta partendo una lettera di diffida alla compagnia". A spiegarlo è il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che ha spiegato inoltre che "per quanto riguarda le problematiche di inquinamento e contaminazione, stiamo aspettando i dati di Arpat sul sito".

Gabrielli: "Trovare superstiti? Ormai sarebbe miracolo"
"Per il tempo trascorso e per le condizioni date pensare di trovare ancora qualcuno vivo sarebbe un miracolo. Ma continuiamo a ispezionare la nave" ha spiegato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli.

Gabrielli: "28 giorni per svuotare i serbatoi"
"Stiamo cominciando dai serbatoi emersi, poi verrà l'aspetto della complicazione per quelli immersi. La quantificazione dei giorni necessari a svuotare i serbatoi è stata fatta dalla società che se ne occupa. Sono 28 giorni lavorativi stimati, ma essendo seri si sono presi anche dei margini di sicurezza. Abbiamo detto che sabato partiranno i lavori, vediamo se sabato inizieremo e poi faremo le valutazioni del caso" ha spiegato Gabrielli in merito alle operazioni di defueling della nave Costa Concordia.

Giglio, si cerca ancora intorno al ponte 3

Alle prime luci del giorno i sommozzatori erano tornati sul ponte 3 di Costa Concordia per tentare di aumentare il varco aperto martedì e attraverso il quale è stato recuperato il corpo di una donna. Ma poi avevano dovuto tornare alla base per le condizioni meteo avverse. Tuttavia, dopo un paio d'ore è arrivato il contrordine.

Il maltempo aveva fermato anche la fase di preparazione al recupero del carburante del natante. Si attende ora la ripresa di questa operazione così come il riavvio delle indagini sullo scafo da parte della Smit-Neri.

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