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Il giallo dellʼimprenditore di Brescia, trovato morto lʼoperaio scomparso

Di Giuseppe Ghirardini, 50 anni, si erano perse le tracce poco dopo la scomparsa del suo datore di lavoro, lʼimprenditore Marco Bozzoli, di cui non si hanno notizie dallʼ8 ottobre

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Il corpo di Giuseppe Ghirardini, l'operaio bresciano di 50 anni che era sparito mercoledì, pochi giorni dopo la scomparsa del suo datore di lavoro Mario Bozzoli, è stato trovato senza vita. Il cadavere è stato rinvenuto sulle rive di un torrente, a poca distanza dalla località di Ponte di Legno, nel Bresciano, dove mercoledì pomeriggio Ghirardini aveva lasciato l'auto.

Il giallo dellʼimprenditore di Brescia, trovato morto lʼoperaio scomparso

Era sparito il giorno della sua deposizione sul caso Bozzoli - I segnali che questa vicenda sarebbe finita in tragedia, complicando ulteriormente il giallo della scomparsa di Bozzoli, erano arrivati già venerdì sera, quando la Suzuky Gran Vitara di Ghirardini era stata trovata a Ponte di Legno.

Il suo cellulare aveva agganciato per l'ultima volta la cella del Passo di Crocedomini, nel pomeriggio di mercoledì, alle 14.30. Era proprio il giorno in cui avrebbe dovuto presentarsi ai carabinieri di Gardone Valtrompia per aggiungere particolari alla sua prima deposizione, in cui aveva raccontato come con altri due colleghi avesse visto Bozzoli per l'ultima volta.

Gherardini presumibilmente morto per cause naturali - Quando lo hanno trovato, Ghirardini era vestito, con gli stivali ai piedi. Al loro arrivo i carabinieri di Brescia hanno provveduto a transennare la zona nei pressi del torrente Arcanello e atteso il medico legale e i militari del Ris di Parma. Il cadavere non presentava ferite evidenti e il sindaco di Marcheno, Diego Benussi, ha spiegato che, dalle sue informazioni, l'operaio sarebbe deceduto "per morte naturale, per un malore". Gli esami tossicologici accerteranno se Ghirardini avesse assunto sostanze tali da causarne la morte, unite al freddo pungente.

Nessun biglietto sul corpo di Ghirardini - Addosso a Ghirardini non sarebbero stati trovati biglietti o altro che possano spiegare le ragioni di quella spedizione insensata per le fredde e anguste valli bresciane. "E' difficile non mettere in rapporto la sua morte con quanto è successo - ha spiegato l'avvocato Patrizia Scalvi, legale della famiglia Bozzoli - ma il suo è stato un comportamento tutto da interpretare".

Legale famiglia Bozzoli: "Ogni dettaglio utile per ricostruire vicenda" - "Ogni dettaglio sarà utile - ha detto Patrizia Scalvi, l'avvocato che assiste la famiglia di Mario Bozzoli -: ogni volto più pallido del solito quel giorno in fabbrica, ogni frase sentita". "La verità è in quella fabbrica", è infatti la convinzione dell'avvocato, che ha chiesto il sequestro dell'azienda, ottenuto però solo dopo alcuni giorni dalla sparizione di Bozzoli, facendo sì che l'attività dei forni sia potuta proseguita per qualche tempo dopo la scomparsa, potenzialmente cancellando importanti tracce biologiche.

Come dire: l'operaio avrebbe avuto un ruolo nella sparizione di Bozzoli, oppure il dramma del suo datore di lavoro può avere sconvolto fino a quel punto Ghirardini, loquace con gli amici ("le sparava grosse quando parlava di caccia e di donne", raccontano in paese) ma con la vita costellata di tragici lutti in famiglia e un matrimonio finito a pezzi con una donna brasiliana che gli aveva dato un figlio?