C'E' CHI AVEVA LA FERRARI

Reggio Calabria, scoperti 237 "furbetti" del reddito di cittadinanza

Casi incredibili scoperti dalla Guardia di Finanza, tra i percettori anche dei mafiosi in carcere e gente con ville e Ferrari

23 Gen 2020 - 12:34

I finanzieri del gruppo di Locri, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno individuato 237 persone, tutti residenti nel territorio della Locride, che avevano richiesto il reddito di cittadinanza, da aprile a dicembre del 2019, in assenza dei previsti requisiti. Tra i casi più eclatanti c'era chi andava in giro in Ferrari e chi aveva addirittura delle ville di lusso. Un intero nucleo familiare era riconducibile alla 'ndrangheta.

I furbetti, che in soli nove mesi avevano ottenuto in maniera indebita complessivamente 870mila euro, sono stati scoperti dai finanzieri che sono risaliti a loro partendo dalle indagini su altri denunciati in una precedente inchiesta. Gli uomini delle fiamme gialle hanno riscontrato diverse anomalie nelle Dsu, le Dichiarazioni sostitutive uniche che sono alla base della richiesta di Reddito: in molti casi vi era l'omessa indicazione di componenti del nucleo familiare anagrafico, del coniuge non separato,
nonchè del possesso di redditi, di beni mobili (veicoli e moto) ed immobili (terreni e fabbricati).

Reddito anche ai mafiosi - I casi più eclatanti venuti alla luce sono quello di due detenuti per mafia, in carcere dall'estate scorsa nell'ambito dell'inchiesta denominata "Canada connection", quello di un'intera famiglia, riconducibile ad una cosca della 'Ndrangheta, la cui maggioranza dei componenti ha una condanna condanna penale definitiva con conseguente interdizione dai pubblici uffici, e quello di diversi soggetti titolari di redditi, alcuni anche oltre i 55mila euro, che però non sono stati indicati nel nucleo familiare. Vi sono poi alcuni intestatari di ville ed auto di lusso, tra cui appunto una Ferrari, e titolari di attività imprenditoriali con partita Iva che, pur avendone l'obbligo, non avevano presentato alcuna dichiarazione dei redditi.

Le indagini si sono quindi concluse con il deferimento all'autorità giudiziaria di 237 furbetti del reddito e di altri 73 che avevano sottoscritto le false Dsu, e rischiano una condanna fino a sei anni di reclusione. I furbetti sono inoltre stati segnalati all'Inps affinchè l'Istituto recuperi gli 870mila euro gia' elargiti e blocchi il pagamento
del Reddito per i prossimi mesi.

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