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Padova, tenta estorsione dopo flirt clandestino: amante arrestata | "Sono bella ma anche diabolica"

Una 42enne trevigiana aveva chiesto a un imprenditore della zona una "buona uscita" di 150mila euro per non rivelare la loro relazione segreta

Padova, tenta estorsione dopo flirt clandestino: amante arrestata |
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Aveva chiesto una "buona uscita" di 150mila euro a un imprenditore per non far sapere alla moglie di quest'ultimo del loro rapporto clandestino: la 42enne trevigiana Sara Andretta è stata arrestata dai carabinieri di Padova per tentata estorsione.

In una mail inviata all'ex amante, la donna scriveva: "Sono molto intelligente, oltre che bella. Ma io preferisco definirmi diabolica. Ho sempre avuto ben chiaro il mio obiettivo".

Lui, un facoltoso imprenditore padovano di 54 anni, aveva iniziato un rapporto extraconiugale con l'indagata, spendendo circa 30mila euro tra cene, regali, e alberghi. La donna era stata assunta come impiegata nell'aprile del 2017 nell'azienda di Paolo P, 55enne industriale dell'Alta Padovana.

Poi però tutto è precipitato con la fine della breve ma intensa storia d'amore e il termine del rapporto di lavoro. "Precisamente Da quando è scaduto il contratto, il 30 marzo — ha scritto l'imprenditore —. È terminato per volontà della signora Andretta. Lei si era impegnata a non pretendere altro dalla mia società. A partire da ottobre era nata una relazione al di fuori dell'ambito lavorativo, ma già in dicembre le cose sono degenerate perché lei diceva che non voleva essere seconda a nessuno, alludendo chiaramente al fatto che avrei dovuto lasciare mia moglie".

Nel momento in cui l'uomo ha tentato di svincolarsi da questa situazione, la donna ha reagito chiedendogli, appunto, 150mila euro per comprare il suo silenzio, anche per non diffondere segreti di profilo economico.

L'imprenditore si è così rivolto ai carabinieri con i quali ha pianificato la consegna di 20mila euro, prima tranche della somma richiesta. All'appuntamento oltre ai due, in un distributore carburanti dell'Alta Padovana, c'erano anche gli investigatori che hanno fermato la 42enne appena preso il denaro. L'azione intimidatrice della donna sarebbe durata diverse settimane con minacce fatte a voce che con sms al cellulare dell'imprenditore.

"Ma quale estorsione, dopo essere rimasta senza lavoro mi aveva detto che mi avrebbe aiutata e non l'ha fatto", ha replicato lei davanti al giudice di Padova che le ha revocato i "domiciliari" imponendole però il divieto di avvicinamento all'ex amante.

I ricatti perpetrati dalla donna seguivano sempre il classico copione. "Sarà sempre peggio per te PP! Sesso per tutti questi mesi a soli 1.500 mensili? Ti ho fatto anche una richiesta lavorativa specifica e te ne sei altamente fregato. Ride bene chi ride ultimo", scriveva la 42enne in una lettera minatoria. "Può darsi che non ti voglia perdere, che decida di perdonarti — si era innervosita l'amante in una email a lui —. Vedremo, non ho la sfera di cristallo. Sono solo molto intelligente, oltre che bella, almeno così dicono. Io invece preferisco definirmi diabolica... Ho sempre avuto ben chiaro il mio obiettivo".

Messo alle strette, l'imprenditore ha confessato il tradimento alla moglie e ha sporto denuncia ai carabinieri registrando anche una conversazione che darà agli inquirenti: "Quel giorno mi ha detto che percepisce soldi dai suoi uomini per viaggi e mi ha mostrato un block notes dove aveva già scritto l'importo di '150mila euro entro il 5/6 giugno e 320...'. Mai mi aveva detto che voleva essere pagata per il nostro rapporto".

Secondo i carabinieri, la donna "ha recentemente acquistato una Mercedes da 35mila euro. Numerosissimi vestiti e scarpe di marca che mal si conciliano con i redditi dichiarati. Non si esclude che possano emergere altre vittime". La Procura vuole approfondire. Nel frattempo il pm Sergio Dini chiederà a breve il giudizio immediato per il ricatto all'imprenditore, rispetto al quale lei sembra orientata al patteggiamento.