L'idea ? venuta al titolare di un bar enoteca dell'entroterra versiliese, che da gennaio accetta pagamenti con la vecchia moneta
Nei dieci mesi in cui ha ripristinato anche il pagamento con le vecchie lire ha incassato la bellezza di 14 milioni del vecchio conio. Ed ora ? arrivato il momento di portare il "gruzzoletto" alla Banca d'Italia di Livorno per convertirlo in euro. L'idea ? venuta a un titolare di un bar dell'entroterra versiliese, che da gennaio ha deciso di dare la possibilit? ai suoi clienti di farsi pagare anche in lire.
L'idea ? nata quanto l'uomo, Sauro Pardini, ha annusato l'affare venendo a sapere che in Italia circolavano ancora 4 miliardi e mezzo di banconote della vecchia divisa. Un po' per scommessa, un po' per provocazione, ha messo fuori dei cartelli che annunciavano la novit?.
Il bar, "Il gallo della checca", non a caso si trova in una zona dell'entroterra versiliese ai piedi delle colline, dove, come ha ben intuito il titolare, ? un pullulare di famiglie e di anziani che hanno conservato le vecchie banconote. "Tanta gente ? aveva raccontato all'inizio della sua avventura Pardini al quotidiano La Nazione ? mi ha detto di avere dei cassetti pieni zeppi di banconote in lire e ho notato che il fenomeno riguarda soprattutto le frazioni di montagna. Un signore, in particolare, mi ha portato una pila intera di banconote che l?anziana madre aveva stirato con cura, come fosse biancheria".
E neppure il cambio non favorevolissimo per i clienti, un euro vale duemila lire, pare aver fermato chi delle banconote del vecchio conio voleva liberarsi, dato che Pardini in 10 mesi ha alleggerito di 14 milioni in vecchie monete le tasche dei suoi concittadini.