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San Stino di Livenza (Venezia), uccide la moglie a bottigliate: arrestato

Il 65enne era incensurato. Ancora poco chiara la dinamica dell'incidente. "La violenza a nessun livello è tollerabile e va condannata senza se e senza ma", commenta Luca Zaia

San Stino di Livenza (Venezia), uccide la moglie a bottigliate: arrestato - foto 1
sito ufficiale

A San Stino di Livenza (Venezia) una donna di 60 anni, Cinzia Luison, è stata uccisa in casa dal marito, che l'ha colpita con una bottiglia.

E' stato l'omicida stesso, che ha 65 anni, ad avvisare il 112. L'uomo, Giuseppe Pitteri, è stato poi preso in custodia dai carabinieri e portato in caserma: è incensurato. I coniugi hanno due figlie.

La vittima di San Stino di Livenza era una parrucchiera - La vittima del femminicidio di San Stino di Livenza era titolare di un negozio di parrucchiera, a Blessaglia di Pramaggiore. Il marito invece è un ex dipendente dell'Actv, l'azienda di trasporti pubblici di Venezia.

Il commento di Luca Zaia -  "Niente colpisce di più di una storia vera in un mondo in cui è fondamentale anche la fiction per attirare l'attenzione sulla violenza contro le donne come piaga sociale. Quella di Cinzia Luison ci richiama alla tragica quotidianità dei fatti e ci riempie il cuore di amarezza per quello che forse poteva essere evitato. Di fronte alla morte di una persona in questo modo possiamo solo dire che la violenza a nessun livello è tollerabile e va condannata senza se e senza ma con l'impegno di tutti". Sono le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla notizia della morte di Cinzia Luison.

"L'impegno di tutti affinché nessuno debba più piangere per le vittime di simili omicidi - conclude il presidente veneto - inizia dalla consapevolezza che è fondamentale educare le nuove generazioni, ma anche favorire con ogni mezzo la denuncia di situazioni in cui ci sono donne in pericolo e sottoposte a violenza sia fisica sia psicologica. Il Veneto ha una rete antiviolenza fatta di 26 centri, 38 sportelli, 28 case rifugio. Sono già molte le donne che grazie a essa sono riuscite a mettersi in salvo. La segnalazione delle situazioni a rischio va assolutamente stimolata. Esprimo il mio cordoglio per il tragico fatto".

 

Giornata contro la violenza sulle donne, Palazzo Chigi si illumina di rosso: sulla facciata i nomi delle 104 vittime di femminicidio del 2022

Palazzo Chigi si colora di rosso in occasione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" (25 novembre), istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Alle 19.20 del 24 novembre il prospetto della sede del governo è stato illuminato dai riflettori che oltre a proiettare il colore simbolo della lotta alla violenza di genere, hanno mostrato sulla facciata i nomi delle 104 donne vittime di femminicidio nel 2022. Al momento dell'accensione, il governo, concluso il consiglio dei ministri, si è riunito interamente in piazza Colonna, Giorgia Meloni in testa, per una foto simbolo.

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