Rovigo, l'imprenditore per due anni, nel pieno di una crisi aziendale, utilizzò i soldi destinati alle tasse per gli stipendi dei propri dipendenti
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La terza sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna di Tiziano Dorio, il legale rappresentante delle Acciaierie di Badia Polesine (Rovigo) che nel 2006 e nel 2007, nel pieno di una grave crisi aziendale, decise di pagare i suoi dipendenti utilizzando i soldi che avrebbe dovuto versare per l'Iva. Secondo i giudici vi è una "vistosa carenza di motivazione" nella sentenza di Appello.
Nei due anni di crisi, anziché saldare circa 1 milione e 300mila euro di Iva, regolarmente dichiarata, l'imprenditore decise di pagare gli arretrati ai dipendenti, come previsto dagli accordi sindacali sottoscritti. Assolto in primo grado, in Appello Dorio si è visto ribaltare la sentenza.
"A fronte dell'argomentato apprezzamento del giudice di primo grado in ordine all'assenza di dolo e all'impossibilità di adempiere, unita alla valutazione dell'estraneità della crisi aziendale alle modalità gestorie dell'amministratore - scrivono ora i giudici della Cassazione - la sentenza della Corte di appello qui impugnata si è limitata, con poche righe a rovesciare il giudizio".