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Incidente nave Msc "Opera" a Venezia, indagati il pilota e il comandante della Msc

La procura ha sequestrato la scatola nera della nave. La compagnia: "Risarciremo tutti i passeggeri"

Incidente nave Msc
ansa

La MSC Cruises conferma che il "comandante della MSC Opera e il DPA (Designated Person Ashore) sono stati consegnati gli avvisi di garanzia e la relativa iscrizione nel Registro degli indagati della Procura della Repubblica di Venezia" dopo l'incidente della nave a Venezia.

La compagnia rende noto che "la Procura indaga altri soggetti estranei a MSC coinvolti a vario titolo nella gestione degli eventi che hanno portato all'incidente di domenica".

Venezia, nave da crociera tampona un battello

La procura ha anche messo sotto sequestro i sistemi di movimento "Opera": oltre alla scatola nera, sotto "indagine" c'è tutto il sistema di controllo dal timone fino ai motorini. La nave non è sotto sequestro ma rimane ancorata. A bordo ci sono 2.700 passeggeri in attesa di capire se e quando riprenderanno la navigazione verso il Montenegro. E' stata "un'avaria" a causare la perdita di controllo, come ha spiegato Msc poco dopo l'impatto? "Lo valuteremo", commenta il procuratore capo Bruno Cherchi, "la consulenza tecnica accertera' il motivo che ha permesso alla nave di non proseguire la rotta ma di sbandare a destra", schiantandosi contro il battello turistico "River countess".

La compagnia rimborsa i biglietti - Msc ha deciso di annullare la crociera che doveva ripartire da Venezia sulla nave "Opera", e di "rimborsare a tutti i passeggeri l'intero costo del biglietto e gli eventuali servizi prenotati". Lo afferma una nota della compagnia crocieristica. Questo, spiega Msc, alla luce del fatto che l'indagine in corso richiederà alcuni giorni per essere completata "e quindi la nave non potrà completare l'itinerario inizialmente previsto nel Mediterraneo Orientale". La Opera potrebbe riprendere il mare entro il 7 giugno.

Grandi navi a Venezia, le rotte che seguono

Si infiamma la polemica politica - La condanna al passaggio delle grandi navi lungo il canale della Giudecca è trasversale, ma è lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle ad infiammarsi. Il vicepremier leghista Matteo Salvini attacca: "I ministri sono pagati per risolvere, non creare problemi. In Italia si deve sempre aspettare che succeda qualcosa per risolvere i problemi. C'è un progetto per le navi si faccia subito", afferma riferendosi al progetto Marghera. Piano che, per il titolare dei Trasporti Danilo Toninelli, "non esiste. Salvini ha voglia di fare polemica. Esiste un'ipotesi vagliata nel 2017 che non è avvallata da progetti e che ha alla base la condizione del Vittorio Emanuele, per cui sia possibile andare a scavare o meno all'interno del Vittorio Emanuele", precisa, senza risparmiare una frecciatina al collega di governo: "Ci sono troppe polemiche, gente che lavora e dice di potere risolvere i problemi con una bacchetta magica e con i tweet". Fonti Mit fanno sapere che "a differenza di quanto sostenuto da molti in queste ore, nessun progetto sull'ipotesi Marghera per le grandi navi a Venezia giace al Mit. Nessun progetto è stato dunque bloccato o lasciato in un cassetto. Esiste solo uno studio la cui natura non ha nulla a che fare con alcuno stadio di progettazione, nemmeno quello iniziale della fattibilita' tecnico-economica". Le ipotesi per Toninelli, che assicura "nuove rotte", sono due: "Una è Chioggia, l'altra San Nicolò. Entro la fine del mese di giugno verrà scelto un progetto definitivo".