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Gardaland sul "caso" dell'influencer Nina Rima: "Ha avuto il pass prioritario insieme a tutto il suo gruppo"

La 22enne su Instagram: "Per loro ero 'troppo poco disabile' per saltare le code". Ma il parco replica: "Non ha potuto accedere a 4 delle 35 attrazioni solo per ragioni di sicurezza"

Gardaland sul "caso" dell'influencer Nina Rima: "Ha avuto il pass prioritario insieme a tutto il suo gruppo" - foto 1
Instagram

Nina Rima ha avuto "il pass prioritario insieme a tutto il suo gruppo, in quanto accompagnatrice di un ospite ipovedente".

Gardaland risponde così alla denuncia dell'influencer che aveva attaccato il parco divertimenti reo, a suo dire, di averle negato la possibilità di ottenere il cosiddetto pass "saltafila" perché "non abbastanza disabile". Era stata la stessa 22enne, a cui è stata amputata una gamba in seguito a un incidente stradale in scooter, a raccontare il fatto sul suo profilo Instagram da oltre 100mila follower.

L'arrivo al parco e i controlli - Su Instragran, Nina ha raccontato la sua disavventura durante il weekend di Halloween: "Pensavo che sarebbe stata una figata andare a Gardaland perché finalmente avrei saltato le code, diritto che spetta a me come a tutte le altre persone disabili di questo mondo - ha detto nelle stories -. Una volta arrivati all'accesso disabili, mi chiedono quale fosse la mia disabilità e così mostro loro che mi manca una gamba. Loro vogliono vedere comunque il verbale dell'invalidità, cosa che comunque ci sta dato che in Italia, così come nel mondo, è pieno di furbetti".

 

"La mia disabilità per loro non era abbastanza" - "Fatta vedere la certificazione, con tanto di percentuale di invalidità mi hanno detto che la mia disabilità non era abbastanza - ha proseguito -. Una signorina mi dice che comunque una 'mezza gamba' ce l'ho. Se invece mi fosse mancato il ginocchio avrei potuto saltare le code. Il bello però è che mi ritenevano 'troppo disabile' per poter fare tutti i giochi. Quindi disabile per saltare le code no, però troppo disabile per salire sulle montagne russe. Non si può vietare il divertimento a chi è disabile".

 

"Non mi ero mai sentita così rifiutata" - Nelle stories, la modella ha proseguito: "Ho visto tantissime persone con le stampelle, con difficoltà motorie farsi tutto il parco a piedi," aggiungendo anche di aver avuto dissapori anche con il direttore del resort con cui "abbiamo discusso entrambe le sere. Mai siamo stati trattati così male - ha aggiunto -. Eravamo in quattro e tutti e quattro eravamo sconvolti". "La ciliegina sulla torta è stato anche il rimborso sul biglietto che, in quanto disabile, mi hanno detto loro stessi che non avrei dovuto pagare. Mi hanno detto che mi avrebbero rimborsata solo parzialmente, cioè 20 euro sugli oltre 2.000 spesi. Mi faranno decisamente molto comodo. Scusate lo sfogo, ma - conclude - non mi ero mai sentita così rifiutata e non capita".

 

Ministro Locatelli: "Sul tema dell'inclusione ancora debolezze culturali" - "Quanto accaduto a Nina evidenzia ancora una volta le debolezze culturali ancora presenti rispetto al tema dell'inclusione". E' il commento della ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli. "Serve approfondire in tutti i contesti della vita quotidiana - ha sottolineato il ministro -. Includere non significa dire che - ha concluso Locatelli - siamo tutti uguali, includere significa riconoscere che ci possono essere delle differenze, che vanno rispettate, ma anche che è dovere di tutti attivarsi per evitare che da queste si determinino svantaggi o discriminazioni". 

 

La replica di Gardaland: Nina ha avuto pass perché accompagnava cieco - Gardaland ha replicato alla disavventura raccontata dalla influencer, precisando che la donna "ha avuto il pass prioritario insieme a tutto il suo gruppo, in quanto accompagnatrice di un ospite ipovedente". Il parco divertimenti ha inoltre spiegato che la giovane "non ha potuto accedere a 4 delle 35 attrazioni del Parco per ragioni di sicurezza, ovvero regole dettate dai costruttori e legate alla sua disabilità specifica".

 

"Quando il gruppo ha avuto accesso al Parco - viene sottolineato nella nota della direzione di Gardaland -, il nostro personale, altamente formato e preparato, per accogliere gli ospiti con disabilità, ha spiegato le limitazioni di accessibilità sia per la casistica sensoriale sia per la casistica di portatori di protesi. La signora non ha voluto portare con sé la guida al parco per ospiti con disabilità fisica dove sono elencate chiaramente le attrazioni accessibili".

 

La società ha evidenziato che i requisiti di sicurezza per la fruizione di alcune attrazioni si basano su severe linee guida e migliori pratiche stabilite dai produttori delle attrazioni stesse e dalle associazioni di settore. "La salute e la sicurezza dei nostri ospiti sono sempre la nostra priorità - ha precisato ancora Gardaland -, siamo orgogliosi di essere un Resort inclusivo e accessibile e siamo davvero spiacenti per quanto apprendiamo. Cerchiamo di avere la massima attenzione verso ogni tipo di disabilita': abbiamo infatti dedicato uno specifico punto informazioni all'ingresso del Parco, con personale altamente formato e preparato, per accogliere gli ospiti con disabilità e una sezione sul nostro sito in modo da poter accedere a tutte le informazioni utili per la visita".  

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