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Omicidio Alessandro Polizzi, la Cassazione non fissa udienza: il killer (condannato all'ergastolo) viene scarcerato

La procura di Firenze non avrebbe trasmesso il fascicolo processuale. La famiglia della vittima indignata pubblica sui social le foto del massacro: "Questa è lʼItalia, gli assassini liberi"

alessandro polizzi
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Per un ritardo, forse un errore, la Cassazione non ha potuto giudicare il processo sull'omicidio di Alessandro Polizzi, un giovane perugino massacrato in casa per difendere la fidanzata dalla furia omicida del padre dell'ex della ragazza. Il 60enne Riccardo Menenti è stato condannato all'ergastolo ma la sua difesa ha fatto ricorso al terzo grado di giudizio. Non essendoci stata questa udienza sono decorsi i termini per cui, il 10 gennaio, come prevede il codice penale è stato scarcerato.

Indignata la famiglia che nei giorni scorsi ha organizzato anche una manifestazione sotto la sede del ministero della Giustizia. E il ministro Alfonso Bonafede ha preso in carico la situazione e inviato gli ispettori al tribunale di Firenze per accertamenti.

 

La notte del 25 marzo 2013 - L'omicidio di Alessandro Polizzi lasciò sotto shock tutta Perugia per l'efferatezza. Quella notte, tra il 25 e il 26 marzo del 2013, nell'appartamento di via Ettore Ricci che Alessandro condivideva con la sua fidanzata, Julia Tosti, si è presentato armato di pistola Riccardo Menenti. Quest'ultimo voleva vendicare il figlio Valerio, ex di Julia, che aveva subito tre pestaggi proprio a causa della nuova relazione della ragazza con Alessandro. Quando ha sfondato la porta ha sparato un colpo di pistola colpendo Polizzi, poi voleva "punire" anche Julia ma Alessandro, nonostante la ferita, si è interposto per difenderla. Menenti ha quindi preso uno svitabulloni e si è accanito su Alessandro uccidendolo. Menenti è poi fuggito in macchina, dove lo attendeva il figlio Simone. Indagini rapide che hanno portato all'arresto dei due e anche a due processi. Per i due sono arrivate pesanti condanne: per Riccardo Menenti l'ergastolo, per Valerio Menenti 16 anni e mezzo.

 

Ma la difesa dei due assassini ha fatto ricorso in Cassazione per ottenere una rimodulazione della pena. Qualcosa però è andato storto e i fascicoli dalla Corte di Appello di Firenze non sono mai arrivati a Roma e la Cassazione non ha potuto esprimersi. Sono quindi scaduti i termini di custodia cautelare ed entrambi sono fuori dal carcere.

 

Le immagini shock  sui social - La famiglia di Alessandro è sconvolta e grida tutta la propria rabbia: "E' vergognoso, mi devono dire perché. Voglio sapere perché l'assassino di mio figlio è fuori, libero, dopo essere stato condannato all'ergastolo", dice Daniela Ricci, madre di Alessandro. Ancora più duro il fratello, Francesco: "Queste cose non dovrebbero esistere. Come la sorella di Cucchi per trovare giustizia devo affidarmi ai media e al popolo italiano. Trovare qualcuno che sia dalla nostra parte. Io e la mia famiglia siamo indignati e domani andremo davanti alla corte di cassazione a roma. E non ce ne andremo fin quando non avremo giustizia". Scrive Francesco pubblicando le terribili immagini che ritraggono il fratello morto nel massacro. Una scelta dolorosa e cruenta probabilmente un atto di disperazione di fronte a quella che sembra una vera ingiustizia.

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