Ubriaco al volante, il tribunale di Milano lo assolve: "Tenuità del fatto"
Un tasso alcolico quattro volte superiore al consentito non è bastato per condannare un romeno che aveva causato un incidente sulla A4, per miracolo senza vittime. La Polstrada: "Decisione incomprensibile"
Aveva un tasso di alcol pari a 1,97 grammi per litro, quasi quattro volte il massimo consentito. Non è bastato per condannare un romeno che, dopo che aveva causato un incidente sulla A4 (miracolosamente senza vittime), è stato prosciolto dal tribunale di Milano per "tenuità del fatto" con un sentenza che ha sollevato le perplessità della Polizia stradale e della Procura.
"La circostanza che il livello di tasso alcolemico rinvenuto nel sangue non sia di molto superiore al limite relativo alla soglia di rilevanza, consente di qualificare il fatto in termini di tenuità". Queste le parole del giudice monocratico, Maria Pia Bianchi, che cancellano i dettami dell'articolo 186 che prevedono, nel caso in questione, una multa dai 1.500 ai 6.000 euro, la sospensione della patente e l'arresto da 6 mesi a 1 anno.
La polizia stradale ha subito espresso le sue perplessità: "Rimane di difficile comprensione l’eccezione di non ritenere adeguatamente provato l’incidente e il perché venga considerato di lieve entità il valore di 1,97 g/l accertato clinicamente con procedura medico legale, considerato che tale valore supera di quasi 4 volte il limite massimo previsto". Una sentenza che di certo farà discutere.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali