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Trieste, trovato un cadavere appeso al guardrail: è un 50enne mediorientale

La scoperta casuale è stata fatta da alcuni tecnici dell'Anas che dovevano eseguire dei lavori di manutenzione sulla Gvt, l'arteria ad alta velocità della Grande viabilità triestina, in direzione Muggia

Fotogallery - Trieste, trovato un cadavere appeso al guardrail

Orrore in provincia di Trieste, dove il cadavere saponificato di un uomo legato e bendato, con probabili segni di percosse, è stato trovato appeso al guardrail, lungo la Gvt, l'arteria ad alta velocità della Grande viabilità triestina.

Il corpo, in direzione di Muggia, era non lontano dalla galleria di Valmaura. A individuarlo sono stati alcuni operai incaricati dall'Anas di effettuare lavori di manutenzione. Sul caso indagano i carabinieri.

 

Secondo quanto si è appreso, il cadavere trovato a Trieste era sospeso all'esterno della strada, in una zona di vegetazione, poco visibile per chi transita con l'auto sulla superstrada che connette Trieste alla rete autostradale.

 

 

L'uomo è approssimativamente un 50enne del Medioriente. Nessun documento d’identità addosso, ma nelle tasche aveva dei fogli e degli scritti che dovrebbero rendere abbastanza agevole l'identificazione - sostengono gli inquirenti - in particolare dopo l'attivazione dei servizi di cooperazione internazionale in materia di scambio di informazioni fra polizie e autorità giudiziarie. Dopo il recupero si è potuto anche verificare da una prima ispezione cadaverica che il corpo presentava segni di saponificazione, elemento che fa ritenere che fosse sul posto del ritrovamento da almeno qualche giorno. 

 

 

Sul posto, oltre ai carabinieri di Trieste, sono arrivati anche sanitari del 118, polizia di Stato e vigili del fuoco. Presenti anche il pm di turno, Maddalena Chergia, e il medico legale. Il luogo e la posizione del corpo, appeso in modo da essere visto e non gettato nella scarpata sottostante, fanno pensare a un messaggio di avvertimento.

Complesse le operazioni di recupero per via della fitta vegetazione, la presenza di cavi elettrici e gli sforzi per assicurare l'integrità del corpo. La salma è stata issata con l'ausilio dell'autoscala dei vigili del fuoco, intervenuti a supporto degli investigatori con due mezzi. E' giunta anche una squadra della Protezione civile che ha allestito una tenda da campo sulla carreggiata per consentire ulteriori rilievi sulla salma.

 

Inoltre, terminata una prima ispezione cadaverica, si è saputo che le condizioni del corpo sono tali da non poter confermare nemmeno, almeno per il momento, se la persona sia stata sottoposta a torture, come trapelato all'inizio.

 

Il cadavere è stato appeso per il collo al guardrail con un laccio assicurato con altri lacci e fibbie; aveva anche i piedi legati da un nastro e resti dell'adesivo sono stati trovati nei pressi. Agli occhi degli stracci. Indossa una maglietta nera, una camicia e dei pantaloni colore cachi.

 

Conclusa l'ispezione, alla fine, sono stati smantellati e rimossi la tenda da campo e il gazebo allestiti dalla Protezione civile per consentire, appunto, i primi esami sul cadavere. La salma, quindi, è stata portata via. Anche il magistrato di turno ha lasciato il posto, così come i mezzi dei carabinieri, in modo da consentire la riapertura della Gvt al traffico.

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