Dal 2 ottobre il tratto che collega i comuni di Avio e San Valentino è bloccato e non si per quanto tempo. A denunciare la situazione il papà del piccolo Martin
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Dal 2 ottobre una frana ha provocato la chiusura della Strada 208, che collega Avio a San Valentino, due piccoli comuni del Trentino. E da quel giorno Martin, un bimbo di 9 anni, è costretto a percorrere quasi 100 chilometri per arrivare ogni mattina a scuola. Di norma, la distanza dal rifugio in cui vive, ad Avio, in provincia di Trento, fino alla scuola dove frequenta la quarta elementare, a San Valentino, è di soli 19 chilometri. Un tratto percorribile in circa trenta minuti di scuolabus. Ma adesso tutto si è complicato.
La denuncia del papà - Una situazione di disagio, che costringe la sua famiglia ad alternarsi per accompagnare il bambino. Perché la situazione torni normale, bisognerà ancora attendere, ha denunciato il padre di Martin al Corriere della Sera. Il preside dell'istituto si era mosso subito perché Martin potesse seguire le lezioni a distanza. Ma il materiale non arrivava, e il bimbo iniziava a sentire la mancanza dei suoi amici. Tornare a scuola era quindi l'unica soluzione possibile. Lo scuolabus, almeno all'andata, non è un'opzione. Sarebbe il primo bambino a prenderlo, ma - spiega il padre - non arriva fino a qui perché ci metterebbe troppo tempo". C'è solo al ritorno, quando Martin torna al rifugio salendo per Mori, Brentonico e San Valentino.
Il sindaco di Avio all'opera - Anche il sindaco di Avio Ivano Fracchetti ha accolto il disagio della famiglia. "Abbiamo contattato la Provincia - ha spiegato - a cui compete la gestione dei trasporti, per provare a garantire il servizio anche le mattine e siamo in attesa di una risposta». Ha anche proposto di aprire la carreggiata solo nell'orario in cui il bambino sarebbe sceso per andare a scuola, tra le 7 e le 7.30, ma il Servizio strade trentino l'ha bocciata: perché c'è troppo materiale e metà strada ancora da ricostruire. Il sindaco però è ottimista. L'ordinanza di chiusura è valida fino al 7 novembre, ma le belle giornate, dice, potrebbero permettere di accelerare i lavori.