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Treni cari per i pendolari, tutta colpa di un algoritmo sbagliato

Anche Trenitalia lo ha riconosciuto: extracosti fino al 33% in più negli ultimi dieci anni. Assoutenti chiede il riallineamento dei prezzi da aprile. Altrimenti si va in tribunale

Trentatré euro di troppo sulla Torino-Milano, 38 sulla Milano-Genova, 16 sulla Padova-Bologna.

I pendolari che viaggiano su Trenitalia pagano in molti casi più del dovuto. C'è una formula matematica basata su un algoritmo che serve infatti a calcolare le tariffe. E adesso le associazioni dei pendolari hanno dimostrato che quell'algoritmo è sbagliato. E minacciano di andare in tribunale per farsi risarcire.

Da tempo le organizzazioni che tutelano chi viaggia in treno, coordinate da Assoutenti, lo denunciavano: affermavano che quegli aumenti che si continuavano ad applicare sui pendolari, in particolare le tariffe per i viaggi sovraregionali, venivano ottenute da calcoli errati. E adesso finalmente c'è la prova. Quell'algoritmo viene utilizzato da ben dieci anni a scapito di chi i treni li usa pressoché quotidianamente per andare a lavorare. L'errore consiste nel fatto che non è stato mai considerato che la tariffa deve essere progressivamente abbattuta sulla base di un calcolo inversamente proporzionale ai chilometri percorsi: più viaggi, meno paghi. Un errore che Trenitalia è stata costretta in sostanza a riconoscere.

Adesso sarà la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a pronunciarsi in materia. E' compito degli enti locali, ai quali si deve la formulazione delle tariffe, pensare a garantire i soldi necessari sulla base degli impegni con Trenitalia, che a perderci sulle cifre concordate non ci pensa neanche.

Giovedì a Roma, al termine dell'incontro fra Assoutenti e Trenitalia, l'azienda ha ammesso gli extracosti per gli utenti "fino al 33% in più". E ha fatto sapere di aver "posto la questione all'attenzione della Conferenza delle Regioni". Ora serve una nuova formula per calcolare le tariffe che tuteli gli utenti ma anche che "preservi l'equilibrio economico dei contratti di servizio", dice la società in una nota ufficiale.

I viaggiatori hanno ragione, devono pagare meno, ma Trenitalia non intende rinunciare agli introiti: ci pensi quindi la Conferenza delle Regioni. Assoutenti non vuole cedere e fa sapere che o da aprile le tariffe verranno adeguate oppure la questione sarà sottoposta all'Autorità di regolazione dei trasporti e alle Procure, mentre molti viaggiatori andranno dai giudici di pace con gli abbonamenti pagati dal 2007 a oggi a prezzi eccessivi.