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Omicidio Ciatti, il ceceno: "Non sono un assassino, mi giudichino in Spagna"

Ai media iberici dice: "Io non fuggo dalla giustizia ma non mi fido di quella italiana"

"Non sono un assassino, la morte del ragazzo è stata un incidente".

Lo ha detto alla stampa spagnola Rassoul Bissoultanov, il ceceno accusato dalla giustizia italiana dell'omicidio di Niccolò Ciatti. "Io non fuggo dalla giustizia, però voglio essere giudicato qui in Spagna, perché non mi fido della giustizia italiana. In Italia mi hanno trattato male e mi hanno fatto firmare documenti senza un avvocato o un interprete" ha detto ancora Rassoul Bissoultanov.

In base a quanto pubblicato dalla stampa spagnola, il legale spagnolo di Bissoultanov, avvocato Carles Monguilod, ha dichiarato: "In Italia per una legge di Mussolini ancora vigente è possibile arrivare a condannare una persona all'ergastolo senza che sia presente al processo. In Italia Bissoultanov non avrebbe garanzia di difesa". 

 

La vicenda giudiziaria

Sul ceceno pendono due processi per lo stesso fatto, uno in Italia, già in corso, dove rischia l'ergastolo, e uno in Spagna, dove la pena prevista è più bassa, che partirà il 30 maggio. Il 17 marzo la corte di assise di Roma dovrà pronunciarsi sull'eccezione di competenza territoriale presentata dai difensori di Bissoultanov.

 

Il legale della famiglia Ciatti: "Ceceno punta a immunità" "La sua è sicuramente una strategia difensiva, punta non dico all'impunità ma all'immunità". Così il legale della famiglia Ciatti, l'avvocato Agnese Usai, commenta la decisione di Bissoultanov di rientrare in Spagna e di chiedere di essere processato a Girona. Se i giudici diranno che la giurisdizione è italiana, il processo che si sta celebrando a Roma andrà avanti, ma quello in Spagna, che durerà una settimana, finirà sicuramente prima: "La norma generale - spiega Usai - dice che quando c'è un conflitto di giurisdizione e i due Paesi non si mettono d'accordo vince chi finisce prima".

 

Se invece la corte di Assise riconoscerà la giurisdizione spagnola, il processo in Italia si bloccherà. A quel punto, ipotizza l'avvocato Usai, Bissoultanov potrebbe scegliere di sottrarsi anche al processo in Spagna, "dove non si processa chi non è presente". "La sua è sicuramente una strategia dettata dalla difesa - ribadisce Usai -, e in tutto questo le vere vittime sono i genitori di Niccolò che hanno perso un figlio in quel modo".

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