IL PRIMO AD USCIRE ALLO SCOPERTO

"Tornato in Cina per il vaccino, ora sono rientrato in Italia e sto bene": il racconto di Wu Yang, impreditore tessile a Prato

A marzo ha lasciato l'Italia con la famiglia. A settembre lui e la moglie si sono fatti iniettare l'antidoto sperimentale, i due figli sono rimasti Wenzhou: "Pochissimi possono permettersi un viaggio così costoso"

03 Dic 2020 - 10:05

Wu Yang ha 42 anni, è un imprenditore e vive a Prato. E' probabilmente il primo vaccinato al Covid d'Italia. O meglio, è il primo ad uscire allo scoperto. Intervistato da "La Nazione", spiega di essere rientrato nel nostro Paese dopo essersi sottoposto alla sperimentazione in Cina insieme alla moglie. Non è escluso che altri loro connazionali residenti nella capitale toscana del tessile abbiano fatto la stessa scelta. "Credo pochissimi - precisa  Yang - perché il biglietto aereo costa circa 4mila euro, un viaggio con tutta la famiglia è molto oneroso"

"Ero tornato a Wenzhou (metropoli di oltre 3 milioni di abitanti della provincia sudorientale dello Zhejiang, ndr) con mia moglie e i nostri due figli a marzo, quando era esplosa l'epidemia in Italia. Avevamo seguito con grande apprensione quello che era accaduto a Wuhan e temevamo che qui potesse succedere lo stesso, quindi siamo partiti".

Cina, costruzione lampo dell'ospedale a Wuhan

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© Afp
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Ad agosto si è messo in lista per arruolarsi tra i volontari del vaccino Sinovac, poco dopo è stato chiamato visto che Pechino ha dato la priorità alle persone che dovevano ritornare in Europa per lavoro. Subito dopo essersi vaccinato è rientrato in Italia lasciando però in Cina i figli. "Potevano sottoporsi alla vaccinazione, che a settembre era in fase sperimentale, solamente le persone fra i 18 e i 60 anni di età", spiega Yang dichiarando di stare bene e di non aver accusato alcun effetto collaterale

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