Torino, uccise a martellate il padre 71enne malato e violento: condannato a 12 anni
L'anziano soffriva di una malattia che lo aveva reso ingestibile e aggressivo
Raffaele Sergi, il 46enne che nell'aprile del 2023 a Torino colpì a martellate il padre Enrico malato e violento, causandone la morte due mesi dopo, è stato condannato a 12 anni di carcere.
L'imputato spiegò di avere agito in un momento di "black out mentale" e la Corte d'assise, oltre ad applicare le attenuanti generiche nella massima estensione, ne ha riconosciuto lo stato di seminfermità al momento del fatto. Enrico Sergi, 71 anni, era afflitto da una malattia che lo aveva reso ingestibile, aggressivo e anche violento verso la moglie.
Gli avvocati difensori, Roberta Rossetti e Fulvio Violo, in aula hanno definito l'omicidio "l'epilogo di una tragedia annunciata", sottolineando che l'imputato soffriva da tempo di ansia e depressione quando "deflagrò come una bomba la malattia del padre", una gravissima neuropatologia degenerativa.
"La moglie - hanno detto - lo accudiva 24 ore al giorno nonostante fosse diventato aggressivo e violento. Era disperata, ma non voleva rivolgersi ai servizi sociali e nemmeno assumere una badante. Il figlio, che lavorava, dava una mano come poteva, ma non bastava". Raffaele diede le martellate al padre nel cortile del condominio dove abitava. "Ricordo solo di avere pensato a mia madre - ha raccontato l'imputato - e di avere provato pietà". La Corte ha disposto, a pena detentiva espiata, tre anni di libertà vigilata con l'obbligo di seguire una terapia.
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