Test di medicina, i giudici ammettono gli esclusi
Il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi di coloro che non trovarono posto due anni fa: il ministero dellʼIstruzione e quello della Salute hanno aumentato il numero degli ingressi, 1600 in più
I medici in Italia non bastano, in alcuni casi sono tornati al lavoro anche quelli che erano andati in pensione, o vengono gettati nella mischia di sale e corsie i giovani specializzandi.
Per far fronte a questa urgenza il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi di coloro che non trovarono posto due anni fa a medicina dopo essere stati esclusi dai test, come già era avvenuto (con una precedente sentenza) ad altri 250 candidati rimasti fuori con il test dello scorso anno. La motivazione? "Per sottodimensionamento dei posti". per l'anno accademico 2019-2020 il ministero dell'Istruzione e quello della Salute hanno aumentato il numero degli ingressi, 1600 in più.
Questo però significa, scrive il Messaggero, che le università avevano la possibilità di farlo anche l'anno scorso o due anni fa. Non solo: i giudici nel decidere di accogliere i ricorrenti fanno esplicito riferimento al fabbisogno di medici nelle strutture sanitarie italiane. "Vi è notizia – scrivono nell'ordinanza – dell’aumento di circa 1.600 posti complessivi: tale aumento, sia pur disposto per l’anno accademico 2019/2020, non solo è indice del sottodimensionamento dei posti fin qui disponibili nell’offerta formativa, ma sembra anche essere più aderente ai prevedibili bisogni sanitari futuri".
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