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Taurisano (Lecce), donna uccisa a coltellate dal marito

L'uomo si è consegnato spontaneamente in commissariato per confessare il delitto. Poi ha detto di non ricordare nulla. Durante l'aggressione è rimasta ferita anche una vicina di casa che era intervenuta in difesa della vittima

Taurisano (Lecce), donna uccisa a coltellate dal marito - foto 1
Ansa

Femminicidio a Taurisano, in provincia di Lecce.

Una donna di 50 anni, Aneta Danecik, polacca, è stata uccisa dal marito Albano Galati, 57 anni, che l'ha accoltellata nel corso di un litigio nella loro abitazione in via Corvaglia. I due si stavano separando. L'uomo si è consegnato spontaneamente in commissariato per confessare il delitto, poi ha detto di non ricordare nulla. Durante l'aggressione è rimasta ferita anche una vicina di casa che era intervenuta in difesa della vittima.

 

 

Taurisano (Lecce), donna uccisa a coltellate dal marito - foto 2
Tgcom24

 

Il marito ai pm: Non ricordo nulla"

 Galati è stato interrogato fino a tarda notte. Poi, a quanto si apprende, ha manifestato uno stato di alterazione psicofisica, si è sentito male e ha perso i sensi. Una volta rinvenuto, dopo l'intervento di un'ambulanza, è stato interrogato dai pm ai quali ha detto di non ricordare nulla, neanche perché si trovasse lì in quel momento. Al termine dell'interrogatorio il pm Villa ha disposto il fermo del 57enne e il suo trasferimento in carcere in vista dell'interrogatorio di convalida.

 

La vittima colpita con almeno nove coltellate

 Il magistrato ha anche disposto l'autopsia che sarà eseguita mercoledì dal medico legale Roberto Vaglio. Dal primo esame esterno risulta che l'assassino abbia inferto almeno nove fendenti con un coltello da cucina con una lama lunga 19 centimetri.

 

Galati e Aneta si erano conosciuti in Svizzera dove i due lavoravano e poi si erano trasferiti in Salento, a Taurisano, il paese di origine di lui. La loro relazione, però stava per finire, si stavano per separare. Non vivevano più insieme ma continuavano a vedersi. L'ultima volta si erano visti la sera prima del femminicidio. Dal loro matrimonio sono nati quattro figli (tre maschi e una femmina), uno dei quali è ancora minorenne e che vivevano tutti con i genitori. 

 

 

Galati di recente era rimasto senza lavoro e aveva chiesto aiuto ai servizi sociali che lo stavano seguendo. Lavorava come netturbino ma il contratto era scaduto. Secondo alcune testimonianze, avrebbe detto ad alcuni colleghi che aveva intenzione di compiere un omicidio ma la cosa non era stata presa sul serio. Chi lo conosceva non lo considerava un uomo violento. Non risulterebbero denunce per maltrattamenti.

 

A Taurisano, paese di circa 11mila abitanti in provincia di Lecce, erano le 17:30 quando le urla disperate della vittima hanno attirato l'attenzione degli abitanti di via Corvaglia. Galati sarebbe arrivato a casa in uno stato di forte alterazione psicofisica. Dopo aver inveito contro la moglie, ha cominciato a colpirla e poi l'ha inseguita fin dentro casa della vicina per accoltellarla ancora. L'arma è stata trovata e sequestrata.

 

"La comunità è sconvolta - afferma la vicesindaca di Taurisano, Sonia Santoro - è una giornata triste per la nostra città. Il femminicidio è una realtà che bisogna contrastare con la cultura del rispetto della donna".

 

L'Istat, lo scorso 8 marzo, ha ricordato come il quarto trimestre del 2023 abbia fatto registrare un picco di chiamate al 1522 - il numero antiviolenza e stalking - mai osservato in passato. Sebbene già nei tre trimestri del 2023 il numero delle chiamate per telefono e chat al 1522 abbia registrato una crescita rispetto agli anni precedenti, solo nel quarto trimestre esso arriva a totalizzare 21.132 chiamate valide con un incremento percentuale dell'88,9% rispetto al trimestre precedente e del 113,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 .

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