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Stupro di Palermo, torna in carcere il minore: sui social aveva pubblicato video in cui si vantava

"Chi si mette contro di me si mette contro la morte" ha detto il giovane su TikTok dopo la violenza. Trasferiti in altre carceri gli altri sei indagati

Per lo stupro ai danni di una 19enne a Palermo torna in carcere il minorenne.

Si tratta di un aggravamento della misura cautelare che sabato era stata revocata dal gip. Il magistrato, infatti, aveva affidato il ragazzo dopo la sua confessione, a una comunità, sostenendo che avesse compiuto una "rivisitazione critica" del suo comportamento. Ma le indagini hanno rivelato contenuti nuovi che hanno peggiorato la posizione del giovane, minorenne all'epoca dei fatti. Il ragazzo in particolare ha girato una serie di video, postati su TikTok, violando le prescrizioni del magistrato, in cui si vantava dei messaggi ricevuti da diverse fan.

 

Raccapriccianti chat del minore

 E' bastato, infatti, leggere alcuni messaggi scambiati con un amico e alcuni post pubblicati sul profilo TikTok per convincere il giudice ad aggravare la misura cautelare al ragazzo. E' la stessa notte dello stupro quando il minorenne racconta a un amico quello che è successo: senza tante allusioni, ma con descrizioni agghiaccianti, spiega per filo e per segno quello che hanno fatto. "Lei si è sentita male ed è svenuta più di una volta, troppi cianchi (troppe risate) cumpà . Troppo forte". E ancora: "Manco a canuscievo (non la conoscevo), siamo stati con lei in sette".

 



Successivamente al 19 agosto, quando è stata disposto il collocamento in comunità, il giorno dopo il minore ha pubblicato su TikTok alcune immagini con le queste frasi: "Chi si mette contro di me si mette contro la morte" e "Le cose belle si fanno con gli amici". E poi: "Sto ricevendo tanti messaggi in privato da ragazze, ma come faccio a uscire con voi, siete troppe". E ancora: "Ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome, mi state facendo solo pubblicità e hype"... "arriviamo a 1.000 follower così potrò fare la live e  spiegarvi com'è andata realmente". Poi aggiunge: "Mi piace trasgredire" e come musica di sottofondo si sente la canzone "Nun se toccano e femmine". Per finire, l'ultima immagine raffigura gli attori del film "Quei bravi ragazzi".

 

Il gip: "Nessuna consapevolezza del reato commesso"

 "Tali nuovi e sopraggiunti elementi investigativi - si legge nel provvedimento del gip Antonina Pardo - tratteggiano la personalità di un giovane che lungi dall'aver avviato un percorso di consapevolezza del gravissimo reato commesso (avvalendosi della forza del gruppo ai danni di una giovane donna resa inerme a causa dell'intossicazione da alcol procurata dagli stessi partecipanti alla violenza) avendo ottenuto condizioni di maggiore libertà con l'inserimento in comunità ha continuato a utilizzare il telefono cellulare o altro dispositivo informatico per vantarsi delle sue gesta e per manifestare adesione ai modelli comportamentali criminali".

 

Via al trasferimento in altre carceri per gli altri sei

 Previsto intanto, per gli altri sei giovani arrestati per la violenza di gruppo, il trasferimento da Palermo in altri istituti penitenziari siciliani. Tra le destinazioni ci sono Castelvetrano e Termini Imerese. "Prendiamo atto della necessità di trasferire gli autori dello stupro ed esprimiamo sostegno al personale di polizia penitenziaria che li dovrà custodire - dice Gioacchino Veneziano, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria della Sicilia -. E' ovvio che, in condizioni di pesante carenza di organico, i livelli di sicurezza si abbassino, quindi per salvaguardare l'incolumità dei soggetti ha fatto bene il comando di Pagliarelli a richederne il trasferimento2. 

 

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