cinque anni

Strage di Viareggio, confermata la condanna per l'ex manager Fs Mauro Moretti

"Siamo delusi e ricorreremo in Cassazione", ha detto l'avvocato Ambra Iovine, legale dell'ex a.d. di Fs e Rfi dopo la sentenza

27 Mag 2025 - 20:51

Per la strage alla stazione di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009, in cui morirono 32 persone, è stata confermata la condanna a 5 anni di carcere per l'ex manager di Fs e Rfi, Mauro Moretti. Lo hanno deciso i giudici al processo d'appello ter, tenutosi a Firenze. Confermate anche le pene inflitte nel precedente processo d'appello e poi annullate dalla Cassazione che aveva rinviato nuovamente il procedimento al solo fine di determinare la condanna in base alle attenuanti generiche.

"Siamo delusi e ricorreremo in Cassazione", ha detto l'avvocato Ambra Iovine, legale dell'ex a.d. di Fs e Rfi dopo la sentenza. Moretti era presente in aula e si è allontanato in silenzio dal palazzo di giustizia.

Il processo d'appello ter si era reso necessario dopo che il 15 gennaio del 2024 la Corte di Cassazione, pur confermando le responsabilità penali dei tredici imputati, già accertate per il disastro che ebbe origine dallo svio di un treno merci composto da vagoni cisterna contenenti gpl, la cui fuoriuscita innescò un'esplosione e un successivo incendio che devastò la zona della stazione ferroviaria, in parziale accoglimento del ricorso di dodici imputati, aveva annullato la sentenza emessa dalla Corte di appello di Firenze il 30 giugno 2022, limitatamente all'entità della riduzione di pena inflitta a tali imputati per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata in un nono dalla Corte di appello, con rinvio, per nuovo giudizio sul punto, ad altra sezione della corte di appello di Firenze.

L'accusa, nel corso dell'udienza del 18 marzo scorso, aveva chiesto che fossero ribadite le stesse pene della sentenza d'appello bis del 30 giugno del 2022, che erano state annullate dalla Cassazione. Gli avvocati difensori dei dodici imputati avevano chiesto invece di applicare ai loro assistiti la massima riduzione della pena, pari a un terzo, in base alle attenuanti generiche. Anche oggi, come nelle circa 250 udienze precedenti in sei passaggi processuali, erano presenti in aula i familiari delle vittime, che ai cancelli del palazzo di giustizia di Firenze avevano appeso questa mattina cartelli con le foto dei volti dei trentadue morti.

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