Il processo

Strage di Erba, assolto Azouz Marzouk: "Non ha calunniato Rosa e Olindo"

La Procura di Milano lo ha dichiarato innocente "perchè il fatto non sussite"

06 Ott 2021 - 18:40
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Azouz Marzouk, il marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, due della quattro vittime della Strage di Erba, è stato assolto a Milano dall'accusa di aver calunniato Rosa e Olindo "perchè il fatto non sussiste".

Un cortocircuito di colpe - Azouz Marzouk infatti è convinto dell'innocenza dei due vicini di casa, Rosa e Olindo, oggi reclusi e condannati a scontare l'ergastolo nel carcere di Bollate. I coniugi, però, avevano confessato, ma in modo discordante e con una ricostruzione piena di errori. Marzouk chiese così la revisione del processo sulla strage di Erba, perché secondo lui Rosa e Olindo sono innocenti. Nel 2019 aveva presentato alla Procura generale di Milano una richiesta per raccogliere nuove prove al fine di rivedere il processo. Troppe incongruenze e per Azouz esiste un'altra storia:  "Anche le carte dicono chi è stato. Se le leggete, si capisce chi è stato" aveva affermato Marzouk. Convinzioni però che gli costano l’accusa: aver calunniato i coniugi incolpandoli del reato di autocalunnia per le loro confessioni.

Strage di Erba, Azouz Marzouk in tribunale accusato di calunnia da Rosa e Olindo

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L'accusa - Il pm di Milano Giancarla Serafini aveva chiesto quindi una condanna di 3 anni e mezzo di reclusione. Azouz avrebbe "imbastito tutto questo per sfruttare un ritorno di immagine facendosi portatore, a suo dire, di verità e sete di giustizia, dicendo pure di essere a conoscenza dei reali autori della strage, il tutto per attirare attenzione su di sé". Per proporsi "a trasmissioni TV con interviste esclusive e anche per avere corrispettivi economici in cambio". Non solo, per la Pm Azouz avrebbe insinuato "il dubbio che la strage possa essere collegabile alla famiglia Castagna", una mossa che potrebbe essere "finalizzata ad ottenere magari anche una eredità che non ha mai avuto".

Ma Azouz viene assolto - La giudice della settima sezione penale del Tribunale di Milano lo ha assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. "Un passo verso la verità" il commento di Marzouk dalla Tunisia alla lettura della sentenza. Per l'avvocato Luca D'Auria, difensore insieme alla collega Solange Marchignoli,  "Azouz non ha mai voluto visibilità ma è solo alla ricerca della verità".

Non finisce qui - Nell'arringa difensiva Luca D'Auria e Solange Marchignoli hanno chiesto alla giudice della settima penale Daniela Clemente non solo l'assoluzione di Marzouk, ma anche di trasmettere gli atti del processo alla Procura generale. "Al momento non ci risulta che il procedimento, nato dalla richiesta di revisione del processo sia stato chiuso" hanno fatto sapere i legali.

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