LA TRAGEDIA A SETTEMBRE

Stagista morto a Venezia, Calderone: "Cambieremo la norma sui risarcimenti"

Il ministro del Lavoro dice che le regole cambieranno con il decreto "che stiamo definendo in questi giorni". Valditara: "L'alternanza scuola-lavoro va rivista, bisogna tutelare gli studenti"

06 Gen 2023 - 15:08
 © Da video

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Dopo la vicenda del mancato risarcimento ai familiari del giovane morto durante uno stage a Noventa di Piave (Venezia), il ministro del Lavoro Marina Calderone assicura che saranno modificate le norme relative. E spiega: "Cambieremo immediatamente la normativa vigente sui risarcimenti per chi muore durante il periodo di alternanza scuola-lavoro e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile". Giuliano De Seta morì tragicamente in una fabbrica il 16 settembre e i familiari non sono stati risarciti dall'Inail. 

Valditara: rivedere l'alternanza scuola-lavoro

 Fa eco a Calderone il ministro della Scuola Giuseppe Valditara dichiara su Twitter: "L'alternanza scuola-lavoro va rivista: bisogna tutelare gli #studenti e la loro vita. Stiamo lavorando per predisporre una normativa più giusta e più avanzata insieme al ministro Calderone".

Calderone: tavolo tecnico il 12 gennaio

 E ancora, Calderone aggiunge: "Avevo già convocato per il 12 gennaio un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i ministri dell'Università e quello dell'Istruzione, l'Inail e l'Ispettorato n azionale del lavoro". 

"Morte in alternanza grave sconfitta per il sistema"

 "Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore", continua Calderone, che esprime quindi la vicinanza alla famiglia De Seta "come ministro del Lavoro e delle politiche sociali e come mamma, consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore". 

"Mancato risarcimento un vulnus a cui porre rimedio"

 "Ma a questo - chiarisce Calderone - si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente che consente il risarcimento economico ai familiari solo quando a subire l'infortunio mortale è il principale percettore del reddito. Questa regola è vigente da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni".