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Sisma, i 500mila euro di Zuckerberg sono in pubblicità: polemica

Lʼequivalente della cifra potrà essere utilizzata dalla Croce Rossa per fare pubblicità su Facebook per raccogliere altri fondi

I 500 mila euro che Mark Zuckerberg ha donato alla Croce Rossa italiana per le vittime del terremoto sono in pubblicità.

Dunque neanche un euro finirà direttamente ai terremotati, bensì la Croce Rossa avrà a disposizione sul social network spazi pubblicitari per promuovere le sue attività per un valore di mezzo milione di euro.

La Rete si scatena contro la "donazione" di Zuckerberg - L'annuncio di Zuckerberg, avvenuto durante un incontro con gli studenti all'università Luiss di Roma, ha prima raccolto consensi e poi scatenato un mare di polemiche, una volta chiare le modalità della donazione. Sui social network, da Twitter allo stesso Facebook, in molti hanno criticato Zuckerberg per aver scelto una modalità ritenuta poco efficace, che mette al centro il suo social network e non direttamente le persone che hanno bisogno d'aiuto, e per aver fatto uno sforzo non troppo grande rispetto alle proporzioni del patrimonio del suo colosso.

Star solidali/1: Lady Gaga per Amatrice - Dopo i messaggi di cordoglio di numerose star internazionali per il sisma in Centro Italia, diverse quelle che hanno deciso anche di fare qualcosa di concreto. Tra queste Lady Gaga: la cantante, di origini italiane, ha infatti annunciato una donazione: "Prego per le persone in Italia colpite dal terremoto. La mia famiglia farà una donazione per aiutare a ristrutturare queste bellissime città".

Star solidali/2: Madonna e i 500mila euro dopo il sisma de L'Aquila - Dopo il terremoto del 2009 che distrutte L'Aquila, la cantante Madonna annunciò, e donò, tramite la sua fondazione, la Ray of Light Foundation, 500mila euro alla Croce Rossa italiana.

La Germania e l'impegno per Onna, dopo il terremoto de L'Aquila - Tra coloro che si sono distinti per l'impegno concreto in favore delle popolazioni colpite dai terremoti in Italia, va annoverata anche la Germania che, dopo il terremoto de L'Aquila, concentrò i suoi sforzi a favore della popolazione di Onna grazie a fondi provenienti da risorse governative, donazioni private e contributi dell'industria.

Come spiegò all'epoca l'Ambasciata tedesca a Roma, la Germania e il piccolo paese aquilano già incrociato il loro destino: "Già 65 anni fa a questa cittadina il destino aveva inferto un duro colpo. L'11 giugno 1944 la Wehrmacht giustiziò 17 cittadini innocenti e diverse case di Onna furono fatte saltare in aria". Berlino ha negli anni seguiti il sisma finanziato la ricostruzione di diverse opere a Onna e la realizzazione di alcune dei moduli abitativi in cui hanno potuto vivere i terremotati.