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Il sismologo Camassi: "C'è correlazione con Assisi e L'Aquila"

Lʼesperto dellʼIngv spiega a Tgcom24 che le scosse registrate nel Centro Italia sono coerenti con i movimenti degli Appennini

Romano Camassi, sismologo dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e storico dei terremoti, spiega a Tgcom24 la genesi delle scosse che hanno colpito il Centro Italia devastando i centri di Amatrice, Accumoli, Arcquata del Tronto.

Qual è l'origine del terremoto che ha sconvolto oggi il Centro Italia?
La causa del sisma che si è verificato nella zona dell'Amatriciano verso la Val Nerina è nota da tempo: un meccanismo di estensione dell'Appenino, la catena montuosa infatti si sta progressivamente aprendo. Un meccanismo che osserviamo sia dai satelliti sia dalla rete di monitoraggio sismico. I dati sismici ci dicono che questa zona ha una alta pericolosità sismica. Il precedente storico più importante è sicuramente il terremonto del 1639.

C'è una periodicità costante nelle scosse di questo tipo?
No, i terremoti non hanno un'occorrenza prevedibile. Non avvengono in modo regolare, in modo prevedibile. Tra il 1627 e il 1639, per esempio, ci sono stati numerosi sismi in questa zona, tutti molto forti, poi per tanti anni la zona dell'Appenino ha andamento sismico assolutamente irregolare. L'evoluzione nel tempo è imprevedibile.

C'è un qualche legame tra il terremoto attuale e quelli di Assisi del 1997 e de L'Aquila del 2009? La causa è la stessa?
Certamente si può parlare di collegamento: le scosse hanno interessato settori diversi della stessa catena appenninica e c'è una correlazione tra le diverse strutture. Non abbiamo però elementi per poter dire che i precedenti abbiano influenzato l'episodio odierno. Appartengono allo stesso territorio tettonico. Stiamo cercando di capire le dinamiche; nei prossimi mesi e nei prossimi anni cercheremo di compendere meglio l'attivazione di tale settore dell'Appennino. I terremoti di magnitudo 6 sembrano abbastanza regolari, infatti gli ultimi sono avvenuti in Italia ogni 10 anni, ma tutto dipende dalla finestra di osservazione: se si amplia il periodo di analisi la regolarità viene meno. 

Sta circolando la tesi del riempimento del gap tra l'episodio di Assisi del 1997 e quello odierno. Cosa dice questa teoria? È attendibile?
Bisognerebbe studiare bene il collegamento tra i diversi sistemi di faglia che hanno interessato i tre sismi. La teoria secondo cui il sisma del Centro Italia riempia un gap che si era aperto con il terremoto di Assisi ha un senso dal punto di vista della ricerca ma a oggi non possiamo dire di più.  Il nostro Paese si sta spostando verso Nord Est, ma serviranno decine di anni di misurazioni per capire in che direzione andiamo. Serviranno milioni di anni perché gli Appennini si aprano.