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Riscossione Sicilia: deputati regionali debitori e mai perseguiti

La denuncia della società incaricata di riscuotere tasse e imposte. Situazione critica: in generale 52 miliardi non riscossi in 10 anni

I deputati regionali siciliani non hanno pagato le tasse per anni, anche per milioni, e non sono mai stati perseguiti; le piattaforme petrolifere che operano in Sicilia, a cui nessuno ha mai chiesto di versare le imposte, rifiutano l'accesso ai funzionari esattoriali; un incasso di tasse per 480 milioni contro una stima di 5 miliardi.

Sono alcuni dei dati che Riscossione Sicilia ha comunicato in audizione alla commissione parlamentare Antimafia.

Fiumefreddo: 52 miliardi non riscossi in 10 anni - "Riscossione Sicilia negli ultimi 10 anni non ha riscosso 52 miliardi di euro, ho trovato una società con dati devastanti: al 2015 Riscossione siciliana, che dovrebbe incassare 5 miliardi e 700 milioni l'anno, ne incassava 480 milioni ovvero l'8% di quanto avrebbe dovuto riscuotere. Percentuale che diventa ancora più scandalosa man mano che si sale di reddito: per chi dichiarava più di mezzo milione di euro, la riscossione era ferma al 3,66%, con un vulnus incredibile rispetto anche al resto del Paese", ha spiegato davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, Antonio Fiumefreddo, amministratore unico di Riscossione Sicilia.

"Grandi evasori nei settori ortofrutta, carni e onoranze funebri" - "Dei 52 miliardi non riscossi, 22 miliardi sono ancora non prescritti", ha sottolineato Fiumefreddo, il quale ha aggiunto che quando è stato fatto uno studio sui grandi evasori è stato appurato che le categorie interessate erano dedite a ortofrutta, onoranze funebri, appalti, carni. A Trapani la Riscossione da più di 15 anni non riesce a nominare un responsabile". 

"I Comuni i maggiori debitori" - "Ci siamo imbattuti in resistenze fortissime - è la sua denuncia - i maggiori debitori sono i Comuni, in testa Catania con 19 milioni, poi Messina, Siracusa e ultima Palermo. Abbiamo chiesto di avere risposte ma non ne sono arrivate". E ancora, "alcuni nomi sono in testa alle evasioni ma nessuno li ha mai cercati", con una "situazione di sostanziale impunità".

"Negato accesso piattaforme petrolifere: nessuno aveva mai chiesto loro di pagare" - "C'è una realtà interna alla Sicilia veramente impensabile: abbiamo chiesto ai titolari delle piattaforme di estrazione di mostrarci se avessero versato le tasse. In Sicilia nessuno aveva mai chiesto loro di pagare. Quando abbiamo chiesto l'elenco delle piattaforme ci è stato risposto che non c'è. Dall'indomani non hanno consentito ai nostri ufficiali esattoriali di entrare nelle piattaforme petrolifere".

Tra gli altri episodi, Fiumefreddo ha riferito all'Antimafia che quando ha chiesto di centralizzare l'ufficio grandi evasori, ha messo come responsabile dell'ufficio un dirigente di 50 anni, Mario Capitani, "che si è suicidato sul posto di lavoro dopo avermi mandato messaggi in cui diceva di aver scoperto cose molte gravi".

Crocetta: Fiumefreddo sta facendo un gran lavoro - "Antonio Fiumefreddo sta facendo un gran lavoro, l'ho nominato proprio per fare queste inchieste". Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commenta la denuncia fatta dal presidente di Riscossione Sicilia.