A "Le Iene" le testimonianze di alcune donne nate nel mistero e alla ricerca delle loro origini
Sembra avvolta nel mistero la casa di Baida, una borgata vicino Palermo, utilizzata per far nascere tanti bambini dati poi in adozione dietro il pagamento di una somma di denaro a mamma Polloni, la donna che per anni avrebbe gestito l'intero giro d'affari.
Come mostrato a "Le Iene" nel servizio in onda martedì 2 maggio, tante giovanissime ragazzine sarebbero state nascoste nella struttura dopo essere rimaste incinte "per dei rapporti inconfessabili" e qui avrebbero dato alla luce i neonati consegnati poche ore dopo alle famiglie adottive. Nei documenti delle bambine nate a Baida, diventate ormai adulte, non risultano però molti dati che possano far risalire all'adozione, un ostacolo che rende più difficile le ricerche della verità.
Tra le testimonianze raccolte dalla trasmissione di Italia 1 c'è il racconto di Milena, che grazie a un'assurda coincidenza è riuscita a rintracciare la madre biologica. "Nel momento in cui mi ha vista, quando sono nata, lei non si voleva staccare più da me e la signora Polloni l'ha chiusa a chiave nella sua stanza mentre arrivavano i miei genitori adottivi - racconta Milena alle telecamere de "Le Iene" - Lei dice che è stato terribile e di avermi cercata dal giorno successivo".
Anche Cinzia, Rosanna e Valeria, altre donne nate nella casa di Baida, sono riuscite a risalire alle rispettive madri biologiche, con dei risultati ben diversi, mentre le ricerche di molte altre signore non hanno portato ad alcun risultato.