SENZA PIETA'

"Barcone della morte", gli scafisti rifiutarono l'aiuto di un peschereccio

La nave tunisina si accostò all'imbarcazione stracarica di immigrati. Ma l'equipaggio disse di "no" per paura di perdere i 15mila dollari ricevuti per il viaggio. Il racconto dei testimoni: "Solo chi aveva soldi poteva comprare il giubbotto salvagente". Arrestati i quattro presunti scafisti

03 Lug 2014 - 17:11
 © ansa

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La strage del barcone della morte poteva essere evitata. Gli scafisti dell'imbarcazione rimorchiata fino a Pozzallo e stracarica di immigrati, oltre 600, rifiutarono l'aiuto di un peschereccio tunisino che si accostò al natante in difficoltà. Lo raccontano le testimonianze raccolte dalla squadra mobile di Ragusa nell'inchiesta sui 45 migranti morti. L'equipaggio aveva paura di perdere i soldi ricevuti per il viaggio, "così dissero no e si allontanarono".

"Barcone della morte", gli scafisti rifiutarono l'aiuto di un peschereccio

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© tgcom24
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"Gli dicevamo che serviva acqua e cibo per i nostri compagni di viaggio che erano nella stiva - racconta un altro sopravvissuto - ma l'equipaggio si è chiuso nella cabina mangiando e bevendo; noi non avevamo nulla da dare". "Mi sono accorto che c'era un compagno di viaggio morto la mattina dopo della partenza - sostiene un migrante - lo hanno tirato su dalla stiva; una volta sopra hanno provato a rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare quindi lo hanno messo giù; non sapevo ci fossero tutti questi morti".

"Sono salito tra gli ultimi a bordo - ricorda un siriano - e avendo visto che eravamo in centinaia ho chiesto a un libico se erano sicuri di farci partire così; mi ha risposto che l'equipaggio aveva preso 15mila dollari e che ci avrebbero portati in Italia senza problemi". "Noi siriani - spiega uno dei superstiti - avevamo il giubbotto salvagente perché lo avevamo pagato prima di salire a bordo, gli altri non avevano denaro sufficiente". E chi non aveva i soldi necessari si arrangiava "comprando camere d'aria" da usare come salvagente.

Altri due presunti scafisti del "peschereccio della morte" sono stati fermati dalla polizia giudiziaria su provvedimento della Procura di Ragusa. Sono due senegalesi. Ieri erano stati già fermati un altro senegalese e un giovane del Gambia. Tutti e quattro sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di morte come causa di un altro delitto.

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