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Scuola, il ministro Bussetti: "No al trasferimento dopo pochi mesi dei prof neo assunti"

Lʼex dirigente dellʼUfficio scolastico della Lombardia propone un patto ai docenti: "Chi vince il concorso non cambi Regione". E sui vaccini: "Bisogna garantire i diritti fondamentali alla salute e allʼistruzione"

Scuola, il ministro Bussetti:
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Bloccare i trasferimenti dopo pochi mesi dei professori neo assunti: è la proposta avanzata dal ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, per rafforzare la stabilità delle cattedre in vista del nuovo anno scolastico.

"Chi vince il concorso non cambi Regione", ha sottolineato il ministro, ipotizzando inoltre "premi per merito anche per i docenti che non sono di ruolo". E su un'eventuale proroga sulla scadenza del 10 luglio per i vaccini: "Bisogna garantire due diritti fondamentali, alla salute e all'istruzione".

In un'intervista a Il Messaggero, Bussetti espone il suo piano per evitare ogni anno cambi di docente nelle classi: "Servono soluzioni strutturali e non estemporanee. Dobbiamo fare in modo che il concorso rappresenti la via maestra per entrare nella scuola. Serve un patto chiaro con i docenti, utilizzando criteri che consentano a chi vuole insegnare nel proprio territorio di poterlo fare".

Fondi per il merito - L'ex dirigente dell'Ufficio scolastico della Lombardia ha annunciato il raggiungimento di un accordo coi sindacati per destinare, per la prima volta, una parte delle risorse dell'Istruzione anche ai docenti non di ruolo. Questi ultimi "devono godere del giusto rispetto, come gli altri. I criteri con cui ogni scuola assegnerà i fondi saranno fissati sin dall'avvio dell'anno scolastico, in sede di contrattazione". Nella proposta di Bussetti è prevista inoltre l'archiviazione della chiamata diretta.

Controlli sulla 104 - Quella dei controlli sui "furbetti" della legge 104, che regola permessi per l'assistenza di parenti o affini di terzo grado in situazione di handicap grave, "è una questione di serietà" per il ministro dell'Istruzione. "Gli strumenti per intervenire ci sono e vanno usati. Non si può abusare di una legge così importante, chi sbaglia non deve passare inosservato", ha osservato.

In futuro esami senza terza prova? - Nel giorno in cui migliaia di studenti hanno svolto il cosiddetto "quizzone", la terza prova degli esami di maturità, Bussetti ha annunciato una revisione del sistema e delle sessioni, giudicate "davvero molto difficili". "E' opportuno considerare l'esame come il completamento di un percorso e non come una prova del fuoco".

Bullismo e aggressioni - Il ministero dell'Istruzione "sarà al fianco degli insegnanti come parte civile nei processi che scaturiscono dalle aggressioni" compiute da studenti. Nel dichiararlo, Bussetti ha evidenziato che "ogni atto di violenza e bullismo va condannato. Continueremo a lavorare per formare ed educare i ragazzi e interverremo sul codice etico per gli insegnanti previsto dall'ultimo rinnovo contrattuale".

Un piano per gli atleti studenti - L'attenzione del ministro è rivolta anche alla categoria degli studenti che svolgono attività sportiva a livello agonistico, per i quali ha previsto "lezioni a distanza e piani personalizzati". "Chi pratica sport non deve essere penalizzato. Invece spesso chi finisce la propria carriera di atleta, oltrepassati i trent'anni, ha enormi difficoltà a trovare un'occupazione. Da questo punto di vista, deve essere intensificato il ricorso allo strumento digitale".

L'obbligo vaccinale - Per quanto riguarda l'obbligo delle vaccinazioni per chi va a scuola, Bussetti ha ribadito "il rispetto nei confronti delle prerogative del ministro della Salute", Giulia Grillo, sottolineando al contempo l'importanza di garantire a tutti due diritti garantiti dalla Costituzione: quello alla salute e quello all'istruzione.