Seconda ondata, la scuola tra didattica in remoto e banchi a distanza in aula
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Secondo il ministro dell'Istruzione "se si chiude la scuola si deve chiudere tutto il resto, anzi: la scuola dovrebbe essere l'ultima a chiudere"
"Ci sono tutte le condizioni per riportare gli studenti a scuola l'11 gennaio". Lo sostiene il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, secondo la quale "il problema non è più il trasporto" visto che "il governo ha fatto un lavoro enorme con i prefetti affinché si possa ritornare in classe". La politica e la pandemia, aggiunge la Azzolina, "non possono togliere ai ragazzi la voglia e il diritto di tornare a scuola.
"Se si hanno contagi altissimi - prosegue il ministro parlando a Rai News 24- posso anche capire" che si arrivi a tenere i ragazzi a casa, ma nella situazione attuale "se si chiude la scuola si deve chiudere tutto il resto, anzi: la scuola dovrebbe essere l'ultima a chiudere". Insomma, "se i contagi non sono alti, e ne abbiamo territori così, la scuola deve restare aperta: decisioni diverse non sarebbero comprese. La scuola ha un ruolo fondamentale, parliamo del futuro delle giovani generazioni che devono essere nel cuore delle istituzioni".
Secondo la Azzolina, poi, sulla scuola "non ci può essere una battaglia politica: la scuola è il futuro del Paese, è il volano. Questo deve tornare ad essere un Paese per i giovani che ci porteranno fuori dalla crisi attraverso la scuola; dobbiamo dare ai giovani le competenze. Non ci può essere alcuna battaglia politica sulla scuola che deve essere interesse di tutti, maggioranza e opposizione".
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