Scontri tra ultras, la mamma del tifoso napoletano ucciso nel 2014: "La morte di Ciro non sia pretesto di violenze"
La tragedia del 31enne Ciro Esposito rappresenta una frattura insanabile fra le bande giallorosse e azzurre

Ciro Esposito fu ucciso durante una guerriglia fra estremisti delle tifoserie romanista e napoletana il 3 maggio 2014, vicino allo Stadio Olimpico.
"Non è cambiato nulla, è stato dimenticato tutto", è l'amara conclusione della madre del giovane di fronte alla notizia dei nuovi scontri tra gli ultras delle due squadre di serie A. "Il pretesto e la pretesa di prendersi a botte nel nome di mio figlio non va bene", ha tuonato la donna condannando i recenti episodi violenti verificatisi sull'A1. "Questa è delinquenza non è sport", ha sottolineato augurandosi che mai più nessun ragazzo parta per andare a vedere una partita senza fare più ritorno a casa.
Ciro era stato raggiunto da quattro colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia di nove anni fa. Per il suo omicidio è stato condannato a 16 anni di carcere Daniele De Santis. La tragedia del 31enne napoletano rappresenta la frattura insanabile fra le bande giallorosse e azzurre.
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