diritti uguali per tutti

Sassari, una madre: "Ritiro mia figlia da scuola, non ha l'insegnante di sostegno"

Per Federica, 19enne con disabilità mentale, frequentare è diventato un disagio quotidiano insopportabile

04 Ott 2019 - 18:27

"Mia figlia lascia la scuola, ma non per sua volontà". E' la decisione, sofferta e presa a malincuore, di Rita Masia, madre di Federica, una ragazza autistica che in un istituto di Sassari, dall'inizio dell'anno scolastico, il 16 settembre, ancora attende il suo insegnante di sostegno. "E' un gesto estremo, lo so - spiega - ma non ce la facevo più a vederla soffrire".

Federica, ricorda la madre a Repubblica - dovrebbe frequentare il quarto anno dell'Istituto d'arte. Sognava di creare vestiti sin da quando era bambina, ma andare a scuola per lei ora è diventato uno stress che ogni mattina la fa piangere. "Seduta al banco da sola per cinque ore al giorno, tutti i giorni, senza fare niente se non vedere gli altri che fanno lezione - continua la donna - Non può fare nemmeno fare educazione fisica o il laboratorio di moda".

Per questo tutte le mattine, per aiutarla ad affrontare la giornata, la mamma le diceva sempre la stessa cosa: "Vedrai che oggi arriva un insegnante simpatico che si mette vicino a te e ti fa fare tante cose. Praticamente una barzelletta". E ora, denuncia la donna, "la direzione scolastica ha annunciato che verranno tolti pure gli educatori, i cui compiti verranno svolti dagli operatori scolastici".

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