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"Johnny lo zingaro" arrestato dopo l'evasione a Sassari: è fuggito per amore | "Ho fatto una fesseria"

Mastini non era tornato in carcere il 6 settembre al termine di un permesso premio di dieci giorni. Agli agenti dopo lʼarresto ha detto: "Lʼho fatto per amore". Bonafede: "Un grazie alla polizia"

Giuseppe Mastini, conosciuto come "Johnny lo zingaro", è stato riacciuffato dalla polizia dopo essere evaso durante un permesso premio qualche giorno fa.  Il latitante è stato rintracciato in un casale in una zona rurale nel Sassarese. Agli investigatori, dopo l'arresto, avrebbe detto: "Sono fuggito per amore. Si fugge sempre per amore". In carcere da anni per diversi reati (tra cui omicidi, tentati omicidi e rapine), Mastini è già evaso 7 volte.

Mastini non era tornato in carcere il 6 settembre al termine di un permesso premio di dieci giorni. Un 51enne, Lorenzo Panei, proprietario del casolare dove è stato catturato Mastini, è stato arrestato in flagranza con l'accusa di favoreggiamento.

 

Johnny Lo Zingaro: "Fuggito per amore, ho fatto una fesseria" "Sono fuggito per amore, si fugge sempre per amore". Così Johnny Lo Zingaro ai poliziotti e agli uomini della penitenziaria dopo essere stato individuato e arrestato. Quando è stato bloccato, era solo, disarmato e non ha opposto resistenza. "Ho fatto una grossa fesseria, lo so", ha detto ancora Giuseppe Mastini ai poliziotti della Squadra mobile della Questura di Sassari che l'hanno rintracciato in un casolare delle campagne di Taniga, tra Sassari e Sorso. "Volevo proseguire liberamente la mia relazione sentimentale", ha detto agli uomini coordinati dal dirigente Dario Mongiovì. La sua fuga è durata dieci giorni. 

 

Una lunga scia di delitti Nato nel 1960 a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo, Mastini si trasferisce a dieci anni a Roma con la sua famiglia di giostrai e una carovana di famiglie sinti. Il primo omicidio lo compie quando ha appena 11 anni. Finito in cella nei successivi quindici anni ha girato i penitenziari di tutta l'Italia riuscendo a fuggire due volte. 

 

 

A portarlo definitivamente in carcere, nel marzo del 1987, è un raid a Roma durante il quale commette un omicidio, due tentati omicidi ed un sequestro di persona. Quel giorno Johnny viene intercettato in auto insieme a Zaira Pochetti, la sua compagna 20enne. In quel momento, Mastini è ricercato in quanto evaso dal carcere minorile di Casal del Marmo, anche quella volta grazie a un permesso premio per buona condotta, dopo una condanna a 12 anni per l'omicidio di un tranviere, Vittorio Bigi, ucciso per rapina al Tiburtino.

 

All'alt della polizia, il bandito spara uccidendo sul colpo l'agente Michele Giraldi e ferendo gravemente il collega di pattuglia, Mauro Petrangeli. Poco dopo, è coinvolto in un altro conflitto a fuoco con un carabinieri in borghese. Infine Mastini prende in ostaggio Silvia Leonardi, una ragazza che era con il suo fidanzato e che viene poi rilasciata alla Bufalotta.

 

La precedente evasione nel 2017 Da luglio 2017 era rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Sassari, dopo la precedente evasione avvenuta il 30 giugno del 2017, dal penitenziario di Fasano (Cuneo). Anche in quella occasione era uscito, godendo del regime di semilibertà.

 

Bonafede: "Grazie alla polizia" "L'evaso Giuseppe Mastini, conosciuto come Johnny 'lo zingaro', è stato rintracciato e catturato grazie al lavoro congiunto svolto dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e dalla Polizia di Stato. A loro va il mio più sentito ringraziamento". Lo scrive in un tweet il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

 

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