Nella nota del Quirinale si fa riferimento a una legge del 1958 secondo cui si celebrano i patroni speciali San Francesco e Santa Caterina: va fatta una scelta tra festività nazionale e solennità civile
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Per l'istituzione della festa nazionale di San Francesco d'Assisi il 4 ottobre, approvata dalle Camere, Sergio Mattarella ha promulgato la legge rilevando alcuni aspetti critici che vengono segnalati ai presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Il Presidente della Repubblica ha quindi diffuso una nota in cui precisa che i rilievi "non riguardano profili di natura costituzionale" ma la natura della festa, che, dice il comunicato del Quirinale, "non può essere qualificata al contempo sia festività nazionale sia solennità civile", anche perché da tali qualificazioni "il nostro ordinamento fa discendere effetti diversi".
Il capo dello Stato chiede in particolare alcuni correttivi perché non vengano generati equivoci tra solennità nazionale intitolata a San Francesco e solennità civile intitolata invece a Santa Caterina. La legge istituisce infatti la festa nazionale di San Francesco d'Assisi patrono d'Italia, il 4 ottobre di ogni anno, definendo quel giorno "nell'elenco di quelli considerati festivi a livello nazionale, dai quali derivano gli effetti dell'osservanza del completo orario festivo nei luoghi di lavoro e del divieto di compiere determinati atti giuridici".
C'è però una legge del 1958 che stabilisce una ricorrenza festiva "in onore dei patroni speciali d'Italia San Francesco e Santa Caterina". La nuova legge si limita a espungere ogni riferimento a San Francesco rispetto alla legge del 1958 sulla ricorrenza che fa riferimento appunto ai due patroni. Il quadro normativo che emerge è quindi che la stessa giornata è festività nazionale, in onore di San Francesco, e solennità civile, in onore di Santa Caterina.
Si viene quindi a creare una situazione per cui "con due diverse disposizioni normative si prevede che, con riferimento ai due Santi, vengano celebrati sostanzialmente i medesimi valori nello stesso giorno ma con un diverso regime". I valori a cui si fa riferimento sono "pace, fraternità e dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore di Santa Caterina". Ecco quindi la conclusione del Quirinale: "Va operata quindi una scelta in tal senso, verosimilmente abrogando la previsione di solennità civile, meno rilevante (rispetto alla festività nazionale) e, necessariamente, chiarendo se fare riferimento per la giornata festiva del 4 ottobre esclusivamente a San Francesco ovvero anche a Santa Caterina, fino ad oggi considerati congiuntamente. Inoltre, un migliore coordinamento merita l'indicazione delle iniziative che le istituzioni potranno assumere e dei loro contenuti, questo in special modo nel caso in cui si intendesse stabilire date diverse per le due ricorrenze. Fermo restando che, per quanto riguarda le scuole e gli uffici pubblici, bisogna tenere conto del carattere ormai festivo della giornata del 4 ottobre".