Roma, le auto d'epoca non potranno più circolare: insorgono le associazioni
"E' una condanna a morte. Le classic car sono lo 0,25% del totale e fanno solo lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano". Appello al presidente Mattarella e ricorso per annullare i blocchi

"Salvare la cultura di auto e moto, la nostra storia, la nostra industria".
Automotoclub Storico Italiano, Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia scendono in campo presentando un Ricorso Straordinario al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere (di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma) che impediscono per sempre la circolazione dei i veicoli storici: "E' una condanna a morte", dicono. Anche la Federazione Motociclistica Italiana si è attivata per la richiesta delle deroghe al Comune.
A Roma circolano oltre 4 milioni di veicoli ma quelli storici registrati alla motorizzazione sono 9.945: una quota pari allo 0,25% del totale, che percorrono annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano. “In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli - spiega Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano - e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. La percentuale di questi ultimi per i quali chiediamo le tutele è del tutto irrilevante ma per continuare a rappresentare la risorsa culturale ed economica che sono oggi per il nostro Paese devono poter essere tenuti in vita attivando specifiche deroghe inerenti la circolazione”.
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