A "Mattino Cinque" l'appello dell'imprenditrice digitale: "Alcune aziende sfruttano il nostro lavoro per avere visibilità"
Anche gli influencer vogliono un sindacato. Qualche mese fa a "Mattino Cinque" ne aveva parlato Mafalda De Simone, 177mila follower, che chiedeva un “sindacato degli influencer italiani” per colmare il vuoto di regolamentazione nei rapporti lavorativi con brand e aziende: "Chiedo di salvaguardare il mondo degli influencer per evitare pratiche discriminatorie - aveva spiegato De Simone a "Mattino Cinque" -, negli Stati Uniti è nato il primo sindacato di categoria per regolamentare i contratti formali tra le aziende e gli influencer e da qui nasce la mia idea di creare una sigla che possa tutelare la categoria".
Per Mafalda De Simone, alcune aziende non rispettano il lavoro degli influencer: "Molti, quando sono stati chiamati per delle sponsorizzazioni, sono finiti in delle vere e proprie truffe - racconta - alcune aziende chiedono di acquistare i prodotti a metà a prezzo e poi fare dei post per pubblicizzarli. In altri casi, invece, i brand chiedono moltissimi tra post e stories in cambio solo di pochi gadget".