Privacy, il Garante apre unʼistruttoria sul sito di petizioni Change.org
Nel mirino il trattamento dei dati personali, anche sensibili, degli utenti, che potrebbero essere ceduti a terzi

Il Garante della privacy ha aperto un'istruttoria su Change.org, il gestore della piattaforma internazionale di campagne on line. Lo scopo è valutare come vengono trattati i dati delle persone che si iscrivono al sito per promuovere o aderire a petizioni sui temi più diversi, in particolare socio-politici. Il Garante vuole in questo modo accertare se la riservatezza degli utenti sia tutelata oppure se i dati siano ceduti ad altre società.
In particolare, il gruppo americano dovrà chiarire le modalità di acquisizione e le specifiche finalità del trattamento dei dati di chi accede ai servizi offerti sul sito internet. Dovrà inoltre indicare se agli utenti viene resa un'informativa privacy chaira e se sono stati predisposti eventuali meccanismi per l'acquisizione del loro consenso all'uso dei dati personali, vista la possibile natura sensibile delle informazioni raccolte e trattate, idonee a rivelare, ad esempio, le opinioni politiche, religiose o gli orientamenti sessuali dell'interessato.
Il Garante vuole verificare anche il numero degli utenti italiani di Change.org, il luogo dove sono situate le banche dati, il tempo di conservazione dei dati, la possibile possibile comunicazione a terzi, le misure di sicurezza e le tecniche di anonimizzazione eventualmente adottate.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali