Primo giorno di Lockdown, Milano e Torino chiuse... ma non troppo
Per entrambi i capoluoghi delle regioni dichiarate zona rossa lʼaspetto è decisamente meno spettrale rispetto alla chiusura primaverile
Ci sono lockdown e lockdown. E' quello almeno che viene da pensare vedendo come si sono svegliate questa mattina Milano e Torino, le più importanti città di Lombardia e Piemonte, bollate come "zone rosse". In entrambi i casi le città appaiono molto diverse da quelle, spettrali e deserte, della prima chiusura della scorsa primavera, soprattutto nelle zone meno centrali. Merito delle molte attività commerciali che possono tenere aperto.
Coronavirus, al via il lockdown nelle zone rosse: a Milano bar e negozi chiusi
Tra queste ci sono le librerie, i negozi di fiori, le profumerie, i negozi che vendono abbigliamento intimo o per bambini, le ferramenta, oltre ovviamente agli alimentari e ai negozi di tecnologia. E soprattutto alle scuole elementari e alle medie per i ragazzi di prima. E di fatto anche i bar e i ristoranti, che in teoria dovrebbero restare chiusi, avendo la possibilità di fare asporto in diversi casi hanno scelto di non tirare giù la saracinesca ma restare aperti.
A Milano se il centro appare molto più deserto del solito, con piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele e piazza San Babila attraversate dal via vai di poche persone, altre vie della città sono leggermente più popolate di gente che va al lavoro, infatti molti uffici non hanno imposto lo smart working ai propri dipendenti. A Milano prosegue anche l'attività dei mercati scoperti nei quartieri, non solo con le bancarelle di alimentari ma anche, ad esempio, con quelle che vendono prodotti per la casa, e infatti alcuni cittadini sono rimasti stupiti questa mattina nel vedere "il mercato con così tante bancarelle".
Coronavirus, al via il lockdown nelle zone rosse: a Torino bar e negozi chiusi
Una situazione del tutto simile a quella di Torino. Se il centro città è infatti semideserto con bar e negozi chiusi, lo stesso non si può dire di altre zone. Al mercato di Porta Palazzo, ad esempio, dove i banchi degli alimentari vendono regolarmente, sembra un giorno come gli altri e non mancano gli assembramenti in via Milano. Qualche negozio resta aperto sfruttando le eccezioni previste dal Dpcm. Un negozio di scarpe, sempre in via Milano, ha tirato su la serranda ad esempio solo per "vendere le scarpe da ginnastica", come concesso dalle nuove norme.
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