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Vercelli, "Può fare ciò che vuole ma non è libero di insultare": la risposta di una madre di un figlio omosessuale al consigliere comunale omofobo

Giuseppe Cannata aveva scritto un post offensivo su facebook. La donna: "Le nostre famiglie tradizionali come la sua"

Vercelli,
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"E questi schifosi continuano imperterriti.

Ammazzateli tutti ste lesbiche, gay e pedofili". Recitava così il post pubblicato su Facebook lo corso luglio da Giuseppe Cannata, consigliere comunale di Vercelli. Dopo le sue mancate dimissioni, Lorenzina Opezzo, mamma 68enne di un figlio omosessuale, ha deciso di scrivergli una lettera aperta: "Egregio Dottor Cannata, Lei è naturalmente libero di fare del suo tempo ciò che vuole. E' anche libero di battersi per chi vuole ma non è libero di insultare".

"'Merde, feccia' si può scrivere sul proprio diario personale o dire tra quattro amici al bar; non in un luogo pubblico in cui vivono gay e lesbiche ed i loro genitori", si legge nella lettera di Opezzo, pubblicata sulla testata online Infovercelli. "Madri e padri di coloro che Lei definisce merde, tra l'altro, appartengono perlopiù a famiglie tradizionali, per usare il termine che lei predilige. Ecco, noi genitori di queste 'merde' abbiamo vite normali con i nostri ragazzi. Alti e bassi, feste di famiglia , problemi, insomma tutto ciò che appartiene a tutti. Con la differenza che i nostri ragazzi (e di riflesso anche noi) hanno spesso avuto esperienze difficili, a volte molto dolorose. Alcuni, non così di rado, nel sentirsi messi alla gogna e considerati fallati da gente come lei, non hanno strumenti per reagire e spesso scelgono un'altra soluzione. Le lascio immaginare quale. Forse nella sua carriera di medico non ha mai dovuto constatare la morte di chi ha preferito togliersi la vita piuttosto che dare un dispiacere a qualcuno. Le parole non sono mai leggere neanche quando si è tra amici, sono gravissime se pronunciate da chi ricopre cariche pubbliche o aspira a ricoprirle".

"La mia vita non subirà scossoni per quel che lei scrive - ha concluso la donna - A me, docente in pensione, continuano ad interessare l'umanità e l'animo umano e le auguro di vivere più serenamente la sua età e di confrontarsi spesso con gli altri perché l'umanità di persone diverse da Lei non potrà che arricchirLa". Opezzo ha deciso di scrivere a Cannata dopo che il politico si è presentato a un consiglio comunale di metà settembre con un vangelo, rifiutandosi di presentare le dimissioni da vicepresidente nonostante le richieste dell'aula. Cannata è tornato comunque a fare il semplice consigliere e la sua carica è stata conferita a un altro.

Il post del consigliere comunale era arrivato anche alla Procura di Vercelli, che aveva aperto un fascicolo per istigazione a delinquere aggravata dall'uso di strumenti informatici e telematici.