FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Piemonte, affetto da malattia degenerativa: chiedeva morte dignitosa | Su Facebook l'accusa alla politica senza coraggio

In un lungo e struggente "post testamento", Remo Cerato, 58 anni, ha salutato i familiari criticando lʼignavia delle istituzioni in materia di fine vita

Piemonte, affetto da malattia degenerativa: chiedeva morte dignitosa | Su Facebook l'accusa alla politica senza coraggio - foto 1
facebook

Ha ringraziato tutti prima di morire, accusando però la politica per le sue lentezze e indecisioni che non gli hanno permesso una fine dignitosa.

Remo Cerato ha scritto su Facebook il suo ultimo post-testamento. Il consigliere comunale piemontese di 58 anni, affetto da malattia degenerativa, si diceva pronto per l'ultimo viaggio della sua vita, senza dimenticare chi gli è stato accanto, famiglia e amici e chi, le istituzioni, gli hanno negato una morte davvero "assistita".

"Il mio percorso in questa vita si sta per concludere e voglio salutarvi tutti personalmente. Stanotte, con una crisi respiratoria, sono diventato ufficialmente un grosso problema per i miei ragazzi, problema che non posso più tamponare con adeguamenti al ribasso. Grazie per avere condiviso qualche piccola o meno piccola cosa con me. Lascio il mio profilo ai miei figli, a mia moglie e l'utilizzo a scopo ludico al mio amico Gian". scriveva sul social..

Saluti e ringraziamenti di chi, tra enormi sofferenze, sa che il suo percorso di vita sta per terminare, ma non nel modo in cui Remo Cerato vorrebbe. Per questo motivo nel suo lungo post su Facebook, ha ricordato alle istituzioni cosa un cittadino si aspetta, soprattutto in una materia come questa: coraggio.

"Lancio, in qualità di parte in causa, un'accusa/appello affincé la politica, già in colpevole ritardo per una legge sul fine vita che, se fosse stata in vigore, mi avrebbe regalato qualche sofferenza in meno, trovi il coraggio di affrontare e sanare una mancanza grave. Morire in ospedale... vuol dire farlo in diversi giorni, morendo di sete e di morfina. E' quello che chiamano suicidio assistito... cosa molto diversa dall'eutanasia legale. E' il lavarsene le mani per mancanza di coraggio e lungimiranza politica, è fortemente deludente", scriveva ancora Remo.

Infine un ultimo commovente saluto a moglie e figli: "Lascio a mia moglie un fardello enorme, ma confido che riuscirà a trovare forze e capacità per superare e tamponare il vuoto che si aprirà in famiglia...Un grande bacio ed un abbraccio a tutti i miei ragazzi. Siate sempre forti, coraggiosi e con la capacità di sostenervi a vicenda perchè la vostra forza sarà nell'unione".